8. Prova sul campo


Il diffuso utilizzo degli switch MX da parte di ogni produttore attivo nel mercato del gaming ha introdotto un certo livello di standardizzazione delle prestazioni di ogni tastiera meccanica.

Per questo motivo decifrare l'aspetto prestazionale di ogni tastiera meccanica è diventato quasi una scienza esatta per il giocatore esperto, offrendo al normale utente un termine di paragone preciso per effettuare la propria scelta.

Al netto di alcuni esperimenti tecnici mirati a modificare i classici MX da parte della stessa Cherry e di produttori come Razer e Logitech, siamo soliti aspettarci differenze pressoché nulle tra una tastiera e l'altra a parità di switch.


Sharkoon SHARK ZONE MK80 & M51+ 8. Prova sul campo 1 


Il layout completo della SAHRK ZONE MK80 ci consente un operatività del tutto normale e, riprogrammando qualche tasto, possiamo addirittura superare i limiti tipici di questo formato, avvertibili però solo dai più rodati giocatori nei complessi titoli MMORPG.

Grazie al software in dotazione è possibile collegare con estrema comodità ogni profilo ad un particolare eseguibile, portando dunque istantaneamente la tastiera in assetto da guerra senza ulteriori mosse, per poi ritornare alla normalità nelle operazioni di tutti i giorni.

La MK80, nella versione con switch MX Red a noi giunta, non costituisce un'eccezione all'ormai noto consenso generale: lo switch lineare, costruito da Kailh clonando i progetti Cherry non più coperti da brevetto, offre un comportamento particolarmente gradito in ogni gioco d'azione.

Grazie all'assenza di bump tattili ed alla forza crescente lungo la corsa del tasto, lo switch MX Red risulta molto reattivo con le rapide pressioni multiple (double tap) ed è supportato da una matrice capace di gestire un rollover di tipo 6KRO o NKRO, garantendo a qualsiasi giocatore il massimo dell'affidabilità e della velocità nella trasmissione dell'input.

In alternativa, la MK80 sarà disponibile anche nelle versioni con MX Brown ed MX Blue, due switch tattili, rispettivamente senza e con click sonoro, anch'essi graditi da una parte dei giocatori, con buone prestazioni in scrittura ma anche negli strategici.

La disposizione dei tasti con le legende US rende tuttavia la nostra MK80 non particolarmente adatta alle esigenze di coloro che devono anche scrivere, richiedendo un certo tempo per ritrovare con velocità le lettere accentate ed adeguarsi alle differenti dimensioni del tasto Enter.

Il suo campo di azione preferito è quindi il gioco, dove il linguaggio "universale" dei tasti WASDQWER abbatte le differenze nazionali ed i tasti meccanici lineari ci portano ad un livello di reattività da cui è difficile tornare indietro.


Sharkoon SHARK ZONE MK80 & M51+ 8. Prova sul campo 2 


Lo SHARK ZONE M51 è un Palm grip per eccellenza, con un'ergonomia particolarmente studiata per consentire un agile utilizzo dei tanti pulsanti presenti onboard, a cui comunque è necessario fare l'abitudine per evitare, ad esempio, pressioni accidentali del tasto per pollice, che potrebbero non essere infrequenti.

In via teorica, considerato il peso e la presenza di grip laterali, il nuovo M51 non oppone comunque, alcun particolare ostacolo a prese di altro genere.


Sharkoon SHARK ZONE MK80 & M51+ 8. Prova sul campo 3 


Nelle prime partite disputate è emersa l'ottima capacità dei grip laterali a rafforzare la presa, ma ci siamo ritrovati, al contempo, poco convinti dal comportamento dei pulsanti principali, nonostante l'uso di microswitch Omron, noti per garantire un'elevata durata nel tempo.

Lo scroll offre scatti secchi ed una rotazione veloce, anche a causa della scarsa forza, ma è nel complesso sufficiente per ogni uso possibile.

Il gioco meccanico rilevato non è esasperato, anche considerata l'attuazione a tre vie concessa, con clic centrale ma anche con clic destro e sinistro, questi ultimi supportati da switch sub-miniature Huano, ritenuti di qualità inferiore ma più che sufficienti per il basso ciclo di attuazioni tipico di un uso normale dello scroll.

Il sensore, un laser PixArt ADNS-9800 da 8200 DPI massimi, è una nostra vecchia conoscenza che si è dimostrata sul campo affidabile, con la capacità di tracciare su un'ampia varietà di superfici.

L'uscita di più moderni sensori ottici ha messo questa unità in un secondo piano, in modo particolare per i giocatori low-senser e per l'utilizzo su tappetini in tessuto "control", ma le prestazioni offerte rimangono più che adatte per giochi come i MOBA, gli strategici e, in moltissimi casi, anche negli FPS.