6. Analisi VRM


La sezione di power delivery della ASUS ROG Crosshair VIII Impact è estremamente performante, nonostante il fattore di forma molto compatto.

Troviamo infatti un ASP1405I (un International Rectifier IR35201 ribrandizzato da ASUS), capace di pilotare un numero massimo di fasi pari ad 8 e che, in questo caso, gestisce una configurazione 4+2 per vCore e SOC tramite i nuovi Smart Power Stages di Infineon, i TDA21472, da ben 70A ciascuno, per un totale di 560A per la CPU e ben 140A per il SOC.

Ci troviamo di fronte alla miglior sezione di alimentazione in circolazione per il formato ITX/DTX, condiviso solo dalla ROG STRIX X570-I Gaming di ASUS stessa.

Non è presente, poi, alcun meccanismo di raddoppio tramite PWM doublers: al contrario, le fasi presentano quello che ASUS definisce "phase teaming", con di fatto due Power Stages, due induttori e due condensatori per ognuna di esse.

Sebbene ne risenta un po' il Load Balancing in base a corrente e temperature, tale approccio consente di ridurre la cosiddetta Transient Response, ovvero la latenza con cui le fasi si adattano ai diversi livelli di carico richiesti dal processore.


ASUS ROG Crosshair VIII Impact 6. Analisi VRM 1  ASUS ROG Crosshair VIII Impact 6. Analisi VRM 2 
Il controller VRM ASP1405I, che si occupa di pilotare le fasi di alimentazione.
La sezione VRM dedicata al vCore, con 8 Power Stages Infineon TDA21472 da 70A ciascuna.


Di seguito, una tabella che indica l'efficienza della sezione di alimentazione a seconda del carico applicato.


 vCoreFreq. Switching
 CorrenteCalore generato
1.2V
400kHz
100A
8W
1.2V
400kHz150A
11W
1.2V
400kHz
200A
16W
1.2V
400kHz
300A
29W
1.2V
400kHz
400A
48W


L'efficienza calcolata per questa sezione di alimentazione è davvero sorprendente ed è la migliore nel segmento ITX/DTX.

Con un 3700X o un 3800X, il calore generato sarà compreso tra gli 8 e gli 11 watt, che corrispondono a 1-1.4 watt per fase.

Salendo di categoria, con un 3900X o un 3950X, ogni fase disperderà 2 watt in calore: per intenderci, una quantità di calore così esigua potrebbe essere dissipata semplicemente con un po' di airflow sulle fasi, senza alcun elemento di dissipazione aggiuntivo.

Superati i 200A, si entra in uno scenario che difficilmente troverà luogo in un utilizzo quotidiano con metodi di raffreddamento tradizionali e, a partire da 250/300 ampere, ci troviamo di fronte l'assorbimento durante test con sistemi di raffreddamento estremi quali ghiaccio secco, azoto liquido o elio liquido.

In questo caso non importa quanto calore venga generato dalle fasi, visto che le temperature abbondantemente sotto zero del processore contribuirebbero alla dissipazione dello stesso.

Difficilmente si raggiungeranno i 400A (o i 560A massimi teorici della scheda) anche con l'ausilio di LN2, pertanto anche se il calore generato ammonta a ben 48W, si tratta solo di un'indicazione dell'efficienza delle fasi e non di uno scenario realmente replicabile.