13. Benchmark 3D


Futuremark 3DMark 11

3DMark 11 è la penultima versione del popolare benchmark sintetico sviluppato da Futuremark per valutare le prestazioni delle schede video.

Il numero 11 sta appunto ad indicare il supporto alle librerie DirectX 11.

All'interno di 3DMark 11 sono presenti sei test: i primi quattro sono test grafici e fanno largo uso di tassellazione, illuminazione volumetrica, profondità di campo e di alcuni effetti di post processing, introdotti con le API DirectX 11.

Il test dedicato alla fisica utilizza, invece, delle simulazioni di corpi rigidi, andando a gravare direttamente sulla CPU.

L'ultimo test combinato prevede carichi di lavoro che vanno a stressare contemporaneamente CPU e GPU; mentre il processore si fa carico di gestire la fisica, la scheda grafica si occupa di tutti gli effetti grafici.


ASUS X99-DELUXE II 13. Benchmark 3D 1


Futuremark 3DMark Fire Strike (2013)

3DMark, versione 2013 del popolare benchmark della Futuremark, è stato sviluppato per misurare le prestazioni dell'hardware del computer, in particolare delle schede video.

Questa versione include tre test diversi, ciascuno progettato per un tipo specifico di hardware che adesso comprende, oltre ai PC ad alte prestazioni, anche dispositivi meno potenti come gli smartphone.

Si tratta, inoltre, della prima versione di benchmark cross platform della celebre software house: con esso è infatti possibile testare le prestazioni sia dei comuni PC equipaggiati con Windows, sia dei device mobile equipaggiati con Windows RT, Android o IOS.

Come le precedenti release, il software sottopone l'hardware ad intensi test di calcolo che coinvolgono sia la scheda grafica che il processore, restituendo punteggi direttamente proporzionali alla potenza del sistema in uso e, soprattutto, facilmente confrontabili.


ASUS X99-DELUXE II 13. Benchmark 3D 2


In entrambi i test della Futuremark la ASUS X99-DELUXE II in accoppiata con il Core i7-6850K, coadiuvati da un comparto video di alto spessore, ha messo in mostra prestazioni molto consistenti.

I punteggi ottenuti, nonostante si tratti di test fortemente dipendenti dalla potenza della VGA, ottengono un deciso boost in funzione dell'aumento di frequenza della CPU, in particolar modo nei test a bassa risoluzione, dove l'influenza del comparto video si fa sentire meno.

Trattandosi di test particolarmente pesanti, abbiamo verificato con una certa soddisfazione le ottime doti di stabilità della mainboard, frutto di una progettazione della circuiteria di alimentazione e del sistema di raffreddamento particolarmente attenta.


Unigine Heaven 4.0

Unigine Heaven 4.0 è un benchmark "multi-platform", ovvero è compatibile con ambienti Windows, Mac OS X e Linux.

Sul sistema operativo Microsoft il benchmark è in grado di sfruttare le API DirectX 11.1 mentre su Linux utilizza le ultime librerie OpenGL 4.x.

Questo nuovo potente benchmark, che restituisce sempre risultati imparziali, consente di testare la potenza delle proprie schede video.

La versione 4.0 è basata sull'attuale Heaven 3.0 e apporta rilevanti miglioramenti allo Screen Space Directional Occlusion (SSDO), un aggiornamento della tecnica Screen Space Ambient Occlusion (SSAO), che migliora la gestione dei riflessi della luce ambientale a la riproduzione delle ombre, presenta un lens flare perfezionato, consente di visualizzare le stelle durante le scene notturne rendendo la scena ancora più complessa, risolve alcuni bug noti e, infine, implementa la compatibilità con l'uso di configurazioni multi-monitor e le diverse modalità stereo 3D.


ASUS X99-DELUXE II 13. Benchmark 3D 3


La "somiglianza" del motore grafico utilizzato da Unigine con quello dei moderni videogiochi lo rende un ottimo banco di prova per verificare l'attitudine di una piattaforma all'utilizzo in ambito gaming.

Questa sua peculiarità fa in modo che i risultati siano poco influenzati dalla potenza elaborativa della CPU, in particolare nei test ad alta risoluzione, in cui il numero di FPS generati sono fortemente dipendenti dal comparto video.

Analizzando il grafico possiamo osservare che i risultati confermano in parte quanto preventivato, con un incremento di poco più di  un fotogramma al secondo rilevato in entrambi i test, che in ogni caso non fa altro che confermare l'inutilità dell'overclock sulla CPU per l'utilizzo in tale contesto.