Olympus OM-D E-M5 Hot Shot Hunt Amsterdam 2. Caccia fotografica con la E-M5 1 
Rijksmuseum, Amsterdam - Olympus E-M5 - Immagine RAW elaborata in Olympus Viewer 2.3 e successivamente trattata in Photoshop Extended CS 5.1.


Hot Shot Hunt, uno degli eventi-presentazione in ambito fotografico più coinvolgenti ai quali mi sia capitato di intervenire. Anzi, senza tema d'esser smentito, forse il migliore degli ultimi tempi. Per cornice, la dinamica, moderna ma anche molto vivibile Città di Amsterdam. Alla "tela" hanno pensato la macchina organizzativa Olympus ed un pizzico di fortuna che ci ha regalato un timido sole e bei colori, un'eccezione nelle uggiose giornate di metà inverno di questa splendida Regione.

L'idea alla base dell'evento era quella di provare sul campo la nuova OM-D E-M5 in tutte, o quasi, le condizioni di shooting possibili. All'aperto, in piena luce, in ambienti con scarsa illuminazione, su soggetti statici o in rapido movimento, accompagnati niente meno che da Toshiyuki Terada, Responsabile allo sviluppo del settore DSLR e mirrorless Olympus. Terada, sempre a disposizione della Stampa per chiarimenti sull'utilizzo della macchina, ha seguito lui stesso l'evento prendendone parte.

Dopo una breve presentazione in una sala del The College, alla quale avete assistito in diretta Twitter, il gruppo, anzi i due gruppi che poi sono diventati uno solo, è partito, armato di fotocamere, a fare quello cui i Giapponesi amano dedicarsi quando vengono qui da noi: fotografare tutto quanto di più o meno interessante gli capita a tiro. Così, tra gli sguardi divertiti ed anche un po' perplessi degli abitanti, ci siamo avventurati per una serie di tappe fotografiche sapientemente pre-organizzate, parte "hot" inclusa... no, non sto scherzando ...e non è nemmeno quello che immaginate! Se è per questo, anche il ritorno in hotel non è stato certo meno originale ma, per sapere tutto, dovrete continuare a leggere.


Olympus OM-D E-M5 Hot Shot Hunt Amsterdam 2. Caccia fotografica con la E-M5 2 
Giada Triola, Polyphoto S.p.A., Responsabile Olympus per l'Italia, davanti al The College all'inizio dell'Hot Shot Hunt. Foto: Olympus OM-D E-M5 con Zuiko 12-50mm.


Olympus OM-D E-M5, la prima di una nuova famiglia. Il concetto che ho potuto percepire usando la macchina è, grosso modo, questo: "abbiamo voluto creare una mirroless che, quanto ad utilizzo, fosse "come" una reflex", cioè responsiva, solida, pratica nel layout dei comandi ma, come vedremo più avanti nell'intervista a Terada, con un occhio particolare ad innovazione, spirito dell'originale OM a pellicola, e design. Già, la E-M5 è anche molto design: la funzione ha dovuto infatti cedere qualcosa alla forma e non a tutti piacerà. Di questo parleremo dopo però.

Esemplari pre-produzione foto non oltre 1600x1200 pixel e niente crop 100%. Tenete presente un fatto: il firmware della macchina non è l'1.0 produzione ma lo 0.9-e-qualcosa, quindi tutto quello che avete già visto quanto a RAW, video e compagnia bella non proviene da macchine in versione definitiva e, in realtà, non sarebbe mai nemmeno dovuto essere pubblicato. Ma questa è una cosa che attiene professionalità e correttezza di coloro che entrano in possesso del materiale, non certo del Produttore. Di più, la macchina con la quale ho giocato all'inizio perché dotata di grip verticale era di un Responsabile Olympus ed aveva alcuni problemi in fase di revisione/scrittura delle foto ed un paio di tasti invertiti.

Tirare conclusioni, lo capite da voi, è quindi quantomeno "improduttivo". Sfilato il grip dalla macchina molto-Beta, ho arraffato un esemplare perfettamente funzionante e mi sono incamminato. Ah, dimenticavo: tutte le immagini sono state ridimensionate su richiesta Olympus a 1600pixel max come lato maggiore dell'immagine; non trovate inoltre l'EXIF o i crop al 100% per le stesse ragioni. Idem per quanto concerne i video.

Tutto questo materiale sarà mia premura ri-scattarlo/girarlo quando avremo finalmente un esemplare produzione da recensire ma ci sarà da spettare un po': fine marzo, tanto è il tempo che ancora è necessario ad Olympus per affinare il complesso binomio software/corpo macchina.

Tappe fotografiche. Dicevamo dell'organizzazione Olympus. L'evento, molto ben ragionato sotto il profilo fotografico, si è svolto partendo a piedi dal The College per arrivare presso la Museumplein, zona che ospita, tra l'altro, Il Van Gogh Museum. Piena luce, un po' di sole, la scritta gigante "Iamsterdam", ampi spazi e due ragazzi che praticavano parkour nella zona adiacente.

Seconda tappa, raggiunta via filobus, il Mint Hotel e, precisamente, lo SkyLounge bar dal quale si gode di una bellissima vista panoramica della Città che guarda sulla Chiesa di S.Nicola, patrono dei marinai, e sulla Stazione Centrale. Ad attenderci, nascosto da una copia dell'FT, uno 007-Daniel Craig ingaggiato apposta per l'evento che si è prestato per una sessione di shooting in luce naturale sulla terrazza dello SkyLounge.

Scesi dall'imponente DoubleTree Hilton, abbiamo proseguito verso il porto e, via traghetto, siamo arrivati presso uno di quegli esempi di recupero di aree urbane dismesse che dovremmo prendere a modello. Parlo nello specifico dell'NDSM Complex situato nell'area industriale a Nord di Amsterdam che in una fabbrica dismessa ospita, oltre che una mostra permanente di artisti che lì ci vivono personalizzandone gli spazi, uno skatepark sospeso dove i ragazzi arrivano ...in bici. Motorino, no grazie.

Lasciato l'NSDM, famoso anche perché vicino alla zona nella quale gli studenti sono alloggiati in container colorati e dotati di ogni comfort, abbiamo raggiunto uno degli studi fotografici ai quali si appoggia, ad Amsterdam, Paul Schirnhofer il quale ci ha personalmente accolti raccontando la sua personale esperienza con la E-M5. Ad attenderci in tre differenti set, alcune -chiaramente bellissime- modelle hanno posato, in luce continua, consentendoci di valutare l'efficacia della E-M5 nella resa dell'incarnato...

Ritorno al The College piuttosto originale, ed un po' gelato data l'ora, con bike-taxi in compagnia della simpatica Giada Triola, in forza a Polyphoto S.p.a. e Responsabile di area per Olympus in Italia. Arrivati in hotel, l'ultima sessione prevedeva uno shooting praticamente al buio, su treppiede, con giocoliere e torce: a quel punto, avevo esaurito lo spazio in memoria ma, cosa più importante, dovevo prepararmi per l'intervista a Terada quindi avevo i minuti contati!

Parere personale sull'evento. Molto serrato, questo è vero, ma immensamente produttivo e ben congegnato. Sarebbe stato ancor meglio poter conoscere in anticipo quali situazioni avremmo incontrato ma poi, immagino, l'effetto sorpresa non avrebbe giocato il suo ruolo. Bello, molto divertente: 10+. Ma passiamo alle impressioni sul campo della E-M5 perché c'é parecchio da dire!


Olympus OM-D E-M5 Hot Shot Hunt Amsterdam 2. Caccia fotografica con la E-M5 3 

Una fabbrica dismessa nei pressi dell'NDSM, Amsterdam - Olympus E-M5 - Immagine RAW elaborata in Olympus Viewer 2.3 e successivamente trattata in Photoshop Extended CS 5.1.


Nota a margine. Saluto i colleghi di Tom's e ZM, conosciuti, per la prima volta, di persona e coi quali mi ha fatto davvero molto piacere poter scambiare quattro chiacchiere.