2. Tastiera Octane MB7C
Il primo prodotto ad essere analizzato è la Octane MB7C, il classico esempio di tastiera gaming con uno stile aggressivo, ricco di linee tese e squadrate, fatto per attirare gli sguardi.
Il layout, come anticipato nella tabella introduttiva, è costituito dai 104 tasti che troviamo su ogni tastiera "normale", più altri 6 dedicati invece a funzioni dedicate ai controlli multimediali.
Il modello a noi arrivato è il QWERTY italiano, già disponibile presso gli shop di tutta la penisola.
Anche se il layout è standard, ci sono alcune funzioni associate a determinati tasti che è bene analizzare.
Nell'angolo in basso a destra, tra il CTRL destro ed il tasto Fn, trova spazio quello dedicato alla selezione della retroilluminazione: premendolo è possibile alternare i 7 colori disponibili o disattivarli del tutto.
Usandolo poi in combinazione con il tasto Fn è possibile passare dall'illuminazione continua a quella pulsante, la cui frequenza è stabilita dalle combo "Fn + ?" ed "Fn + ì".
È anche possibile attivare il WINLOCK (Fn + Start) per prevenire accidentali pressioni sul tasto start o, addirittura, disattivare l'intera tastiera (Fn + F11), funzione di dubbia utilità .
Nell'angolo alto della tastiera abbiamo le spie che ci informano dell'attivazione del CAPSLOCK, del NUMLOCK e del WINLOCK.
Tramite le combinazioni Fn + PGUP e Fn + PGDN possiamo inoltre decidere il livello di luminosità sui tre livelli disponibili.
La struttura della Octane MB7C non è nulla di straordinario, essendo costruita in classico polimero nero (una qualche declinazione dell'ABS) che, se non altro, è poco soggetta all'usura.
Come sempre la soluzione più rugged è quella più efficace e, in questo frangente, assume anche il compito di far apparire la tastiera come un pezzo da battaglia.
Tempo di ritrovare il buon estrattore per keycaps, siamo andati a dare uno sguardo al di sotto dei tasti.
Si tratta di uno switch con contatto a membrana ed attuatore a cupola di gomma (rubber-dome), mentre le capsule tasto sono costruite in ABS, verniciate in nero, con legende incise.
La visibilità dei simboli è bassa senza illuminazione, complice la scarsa opacità e lo spessore del materiale, ma la durata dovrebbe essere più alta rispetto alle legende stampate, le quali tendono ad avere vita relativamente breve.
La base rivela qualche altro particolare utile alla valutazione della qualità costruttiva, con un numero piuttosto alto di viti di serraggio che denota una certa solidità del progetto.
Certo, la MB7C flette molto rispetto ad una meccanica dotata di base in metallo, ma non c'è alcun motivo per strapazzare la tastiera in modo eccessivo.
La connessione è costituita da un normalissimo cavo gommato con un diametro 3,7mm terminante con un connettore USB nichelato.
Sulle tastiere è sempre preferibile un soluzione "cordata", ma ce ne faremo una ragione in virtù del prezzo di vendita.
