MSI Z170A GAMING M7

15. Overclock

La lunga carrellata di test a cui è stata sottoposta ha messo in evidenza che, pur non essendo progettata per l'overclock, la MSI Z170A GAMING M7, ben coadiuvata dalla rimanente componentistica utilizzata, oltre a essere particolarmente propensa per questo tipo di utilizzo, può trarne dei discreti benefici in termini prestazionali, motivo per cui andremo a valutare le sue prestazioni in questo specifico contesto, cercando di portarla al limite per valutarne le reali capacità.

Per questa analisi continueremo ad utilizzare il Core i7-6700K ed il kit di G.SKILL Ripjaws V 3000MHz C15 precedentemente impiegati, che ci permetteranno di verificare l'efficienza della mainboard nella gestione di overclock più spinti.

 

Dato il caldo di questa stagione, per questa carrellata di test ci siamo avvalsi di un ambiente opportunamente refrigerato in grado di mantenere una temperatura ambiente di circa 25 °C.

In tali condizioni il nostro sistema di raffreddamento a liquido composto da un waterblock EK Supreme HF, un radiatore triventola ed una pompa Swiftech MCP355, si è comportato in maniera egregia.

Per quanto concerne il BIOS, abbiamo utilizzato l'ultima versione ufficiale fornita dal produttore contrassegnata dalla sigla V.1.54 che, dopo alcuni test preliminari, ha dimostrato di essere molto stabile e performante.

Â

Il risultato del primo test ci ha piacevolmente sorpresi in quanto la MSI Z170A GAMING M7 è stata in grado di spingere il nostro Core i7-6700K retail ad una frequenza di 4900MHz in piena stabilità, con una tensione di 1,48V.

A tal proposito bisogna dire che chi come noi si aspettava miracoli in overclock dai nuovi processori Skylake-S, sicuramente rimarrà un po' deluso visto che, a differenza dei primi Engineering sample che raggiungevano frequenza ad aria fino a 5,2GHz, le versioni retail difficilmente vanno oltre i 4,8GHz anche con raffreddamento a liquido.

Â

Con Skylake-S, così come avviene sulle CPU Haswell-E su piattaforma X99, abbiamo la possibilità di variare il moltiplicatore del blocco Uncore, ora rinominato in CPU Cache, in modo del tutto autonomo, indipendentemente dai moltiplicatori relativi agli altri componenti.

L'impostazione di default per il moltiplicatore dell'Uncore è pari a 40, il che permette di ottenere con un valore standard di BCLK pari a 100 una frequenza finale di 4000MHz, in grado di garantire la massima stabilità del sistema e prestazioni di ottimo livello.

Tuttavia, facendo lavorare in overclock la CPU Cache alla stessa frequenza del processore, si possono ottenere dei benefici in termini di bandwidth abbastanza corposi, anche se non dello stesso tenore di quelli ottenuti su piattaforma X99.

Come di consueto, tale possibilità è sempre legata alla bontà del silicio ma, come vedremo, risulta essere più consistente rispetto a quanto visto sui processori Haswell-E che difficilmente andavano oltre i 4500MHz.

Su Z170, inoltre, l'incremento della frequenza della CPU cache non implica un aumento della tensione di alimentazione di Ring, che verrà regolata automaticamente in base al Vcore utilizzato.

La frequenza massima di CPU Cache raggiunta dal nostro Core i7-6700K sulla MSI Z170A GAMING M7 è di 4800MHz, un valore di tutto rispetto che non fa altro che confermare le qualità della mainboard in prova nella gestione di overclock abbastanza spinti.

Â

Per quanto concerne il comparto memorie, in previsione della nostra prossima recensione focalizzata sul kit oggi utilizzato, ci siamo limitati a svolgere un test alla ricerca della massima frequenza con timings pari a 17-17-17-39-1T.

Il nostro kit di G.SKILL Ripjaws V 3000MHz C15 ha raggiunto in piena stabilità quota 3333MHz utilizzando una tensione operativa di 1,45V.

L'overclock ottenuto (circa un 10%) è da considerarsi un ottimo risultato anche se raggiunto con un set di timings più rilassati rispetto a quelli di targa.

Overclock Automatico - MSI Game Boost

Â

Una delle prerogative della MSI Z170A GAMING M7 è il supporto alla tecnologia proprietaria Game Boost, che permette di effettuare l'overclock della CPU semplicemente agendo sul selettore rotativo ad undici posizioni presenti onboard.

Questa tecnologia, orientata ad aiutare l'utenza meno smaliziata, prevede una modalità completamente automatica in cui è la scheda ad impostare le frequenze e le tensioni operative dopo aver effettuato una serie di veloci test hardware in fase di boot.

Come potete osservare sulle schermata in alto, la massima frequenza raggiunta dalla nostra CPU in questa modalità è stata di quasi 4600MHz, corrispondente alla posizione 4 del selettore.

Nelle successive posizioni, il sistema, pur riuscendo ad effettuare correttamente la sequenza di boot, non è mai riuscito a caricare il sistema operativo o, se ci riusciva, non risultava sufficientemente stabile da poter effettuare qualsivoglia test.

Probabilmente, visto che in altre condizioni la mainboard è stata in grado di garantire overclock automatici di ben altro tenore, la limitazione è dovuta a qualche incompatibilità con la rimanente componentistica utilizzata, cosa che sicuramente potrà essere risolta dalle successive revisioni del BIOS.