4. Prova sul campo


Pubblicizzato e riconosciuto praticamente ovunque come un ottimo mouse per i giocatori Claw grip (presa ad artiglio), in realtà il CM Storm Xornet II è tale solo per quanti hanno una mano non troppo grande e possono accomodare il palmo sulla scocca del mouse, tutto o solo in parte.

Questo equivoco sul maggior selling point relativo allo Xornet II non è frutto di un'imprecisione voluta, quanto di un'assunzione scorretta sulla dimensione media della mano di un giocatore.

Molti giocatori europei infatti, specialmente quelli adulti, troveranno invece questo mouse ottimo per le prese Fingertip grip, senza alcuna controindicazione.

In entrambi i casi è gradito il grip "maggiorato" offerto dagli inserti laterali in vera gomma, una soluzione imbattibile se si cerca il massimo dell'aderenza possibile, al contrario della plastica texturizzata.

Misure alla mano, sarebbe inoltre inutile dover puntualizzare come un'ergonomia per la presa con tutto il palmo sarebbe quantomeno improponibile, a meno che non si intenda regalare lo Xornet II come primo mouse ad un giovane giocatore "in erba".


CM Storm Xornet II 4. Prova sul campo 1 


I primi passi per rompere il ghiaccio con lo Xornet II hanno richiesto l'uso di un gioco FPS dalla spiccata indole competitiva che ci consentisse di apprezzarne subito eventuali difetti di prestazioni.

Counter Strike: Global Offensive è il nostro prescelto, in qualità di titolo "principe" in questa categoria sia per doti tecniche che di apprezzamento del pubblico.

Con il sensore impostato a 500 DPI e 2,00 di sensibilità in gioco (classe "low-senser"), lo Xornet II si è rivelato preciso ed affidabile in ogni situazione, senza alcuna traccia di accelerazione hardware o qualsivoglia intervento improprio da parte del firmware.

Il sensore ottico PixArt PMW-3320 è una soluzione scelta per soddisfare alla necessità di avere bassi costi di produzione e prestazioni più allineate ai moderni standard, schizzati verso l'alto principalmente grazie ai modelli 3310 e 3366.

La pratica ed i dati oggettivi sembrano supportare tale intento, ma a patto di non sforare quota 750 DPI, entro la quale lo Xornet II mostra di poter gestire senza troppi problemi velocità elevate, anche dell'ordine di 3 m/s, assolutamente in linea con le necessità dei giocatori "low-senser".

Da qui a 1250 DPI la velocità di funzionamento perfetto scende, non superando quota 2 m/s, che comunque è il valore pubblicizzato per tale sensore (80IPS), ma oltre tale cifra il comportamento del mouse in ambito FPS è assolutamente negativo, ovvero sotto 1 m/s.

Fatta questa doverosa precisazione, il 3320 mostra dei lati sicuramente positivi, come una distanza di spegnimento regolabile fino a valori estremamente ridotti e, come già specificato prima, l'assenza di manipolazioni nel tracciamento.

Il mouse in prova, inoltre, si è dimostrato capace di tracciare su una varietà ampia di superfici, incluse alcune bianche, offrendo così all'utente una ampia libertà di scelta sulla superficie da utilizzare, da un tessuto "classico" come lo Swift RX a qualcosa di più ruvido come il Control RX.


CM Storm Xornet II 4. Prova sul campo 2 


Ulteriori esperienze su Starcraft II e League of Legends hanno confermato tutta la maneggevolezza che ci aspettavamo.

D'altra parte, con un peso di 80g a vuoto, lo Xornet II scorre con precisione sul tessuto Swift RX restituendo oltretutto un ottimo comportamento da parte dei pulsanti secondari e principali.

Sotto la scocca di questi ultimi, come per il passato modello, risiedono solidi switch OMRON D2FC-F-7N che dovrebbero garantire una lunga durata negli anni.

La mancanza di uno strumento Macro appropriato sicuramente ne limita l'uso nei GDR e negli MMO, tenendo presente che, ad ogni modo, è possibile riprogrammare un pulsante perché riproduca una lettera o un numero per supplire ad alcune specifiche necessità.

L'esigenza di riprogrammare il mouse di volta in volta manualmente (per cambiare destinazione d'uso con l'assenza di profili) porterà l'utente, col tempo, ad ignorare tale procedura per pura e semplice comodità, finendo per accontentarsi di una funzionalità basilare che, lo ribadiamo, è comunque considerata più che sufficiente.