4. Configurazione e sistema di prova
Per analizzare le potenzialità del Dr. Power II abbiamo utilizzato un alimentatore fornito sempre da Thermaltake, nel caso specifico l'ottimo TR2 da 500W.
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Nella prima serie di test confronteremo eventuali discrepanze nei valori rivelati dal tester, utilizzando come campione di riferimento i dati forniti dalla nostra strumentazione professionale.Â
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Nella successiva sessione, invece, simuleremo una serie di guasti nell'alimentatore, variando persino il tempo di power good delay.
Con questo metodo verificheremo se il tester è in grado di rilevare correttamente tutte le anomalie.
Per compromettere la funzionalità dell'alimentatore abbiamo fatto cadere la tensione in uscita su ogni linea, collegando all'uscita di ogni connettore una serie di resistenze.
L'assorbimento indotto dalle resistenze ha creato una caduta di tensione simulando un guasto in ogni specifico connettore.
Per i valori sopra la soglia massima, invece, abbiamo dovuto usare un'alimentatore supplementare lineare regolabile, aumentando ogni valore sopra l'impostazione massima.
L'utilizzo di questo alimentatore ci ha permesso di evitare la costruzione di un complesso circuito survoltore semplificando lo svolgimento dei test.
La parte più delicata è stata simulare l'ultima tipologia di guasto, ovvero il segnale di power good delay.
Per ritardare il segnale d'accensione ci siamo dovuti ingegnare non poco e affidarci al mondo dell'automotive da dove abbiamo letteralmente rubato alcuni specifici relè utilizzati per l'accensione dei comandi elettrici di alcune auto.
La serie di relè ci ha permesso di ritardare oltre i 500ms e sotto i 100ms l'uscita della tensione nella linea del 12+ Volt dall'alimentatore, simulando perfettamente questo tipo di guasto.
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