6. Prova sul campo


É giunto il momento di mettere sotto torchio il Naga Pro in alcune sessioni di gioco e di produttività, valutandone qualità costruttiva, ergonomia e prestazioni sul campo.

Ad accompagnarlo in tutte le prove ci sarà il nuovo Razer Acari, che metteremo a confronto con i nostri Firefly Cloth e Hard Edition utilizzati quotidianamente.


Razer Naga Pro & Acari 6. Prova sul campo 1 


Per i test abbiamo fatto uso, come di consueto, del nostro RIG Razer redazionale composto dalle seguenti periferiche.


Periferiche
Razer
Tastiera
Huntsman Elite
Mouse
Naga Pro
Tappetino
Acari
Sistema audio
Leviathan
Microfono
Seiren Pro
Joypad
Raiju Ultimate
Illuminazione ambientale
Chroma HDK & Philips Hue Play


Ergonomia

Sotto l'aspetto ergonomico, fondamentale per la buona riuscita di un mouse, il Naga Pro non ha deluso le aspettative grazie ad un design collaudato che ha saputo conquistare una buona fetta di videogiocatori e che abbiamo avuto modo di provare più volte nel corso degli anni.

L'ampia struttura ad alto profilo garantisce infatti un appoggio estremamente comodo, in particolar modo per anulare e mignolo, consentendo gameplay ininterrotti senza avvertire il minimo fastidio di sorta.


Razer Naga Pro & Acari 6. Prova sul campo 2 


Anche il peso, che ricordiamo essere di circa 117g (non male per un mouse wireless con batteria integrata), contribuisce all'aumento della comodità d'uso, offrendo un ottimo grado di manovrabilità sia a bassa che ad elevata risoluzione.

Decisamente convincenti gli switch ottici realizzati da Razer per i pulsanti principali, assolutamente reattivi e caratterizzati da un tempo di risposta minimo oltre che da un appagante feedback tattile.


Tempi di ricarica ed autonomia della batteria

La batteria al litio utilizzata sul Naga Pro, di cui non sono state rese note le specifiche, ci ha permesso di raggiungere le 90 ore di utilizzo continuativo in modalità wireless 2.4GHz con Chroma RGB disattivato.

Abilitando l'illuminazione sulle tre zone disponibili, l'autonomia cala drasticamente scendendo a 40 ore circa.

Collegando il mouse in modalità BLE (Bluetooth Low Energy), invece, si possono superare le 100 ore, sempre disattivando l'illuminazione.

Il Naga Pro ha impiegato circa quattro ore per ultimare un ciclo completo di ricarica tramite connessione USB.


League Of Legends

Razer Naga Pro & Acari 6. Prova sul campo 3


Trattandosi di un mouse pensato principalmente per gli MMO sin dal primo lancio nel 2009, non potevamo che scegliere per la prova sul campo uno dei capisaldi del genere MOBA, stiamo parlando di League Of Legends, il fortunato titolo sviluppato da Riot Games che, nonostante ,i suoi 10 anni, conta ancora 8 milioni di giocatori attivi.

In questo frangente ci siamo concentrati sull'utilizzo dei side plate dotati di sei e dodici pulsanti programmabili, creando delle keymap personalizzate per agevolare e migliorare le prestazioni in game.

Ad esempio, sono stati mappati sui pulsanti laterali le tre abilità del campione più la ultimate (inizialmente assegnate ai tasti QWER della tastiera), il cast degli incantesimi (tasti D e F), i comandi Stop e Hold (tasti S e H) e l'utilizzo dei consumabili.

Una volta trovata la giusta combinazione, siamo riusciti a eseguire tutte le principali operazioni direttamente dal mouse, lasciando la mano sinistra libera di operare sulla camera/mappa di gioco tramite le frecce direzionali.

Durante le partite, il sensore Focus+ si è comportato in maniera perfetta, sia a bassa che ad alta risoluzione, anche merito dell'ottima superficie di contatto fornita dall'Acari e della tecnologia di autoregolazione del sensore.

La differenza in gioco, rispetto all'utilizzo con i due mousepad Firefly, è stata tangibile: il grado di maneggevolezza e scorrevolezza del mouse è risultata decisamente superiore e, come se non bastasse, l'area di movimento maggiorata ci ha permesso di non fuoriuscire mai dal suo perimetro.

Dato che chi vi scrive non utilizzava da tempo un mouse MMO, è stato necessario un lungo periodo di adattamento per riuscire ad utilizzare, e soprattutto ricordare, tutte le funzioni assegnate ai pulsanti aggiuntivi.

A causa della loro vicinanza costruttiva (in particolare per il side plate a 12 pulsanti) è infatti impossibile, almeno nei primi tempi, non premere più di un pulsante contemporaneamente, il che potrebbe portare ad azioni indesiderate e condizionare negativamente il gameplay.

Ricordiamo che queste difficoltà sono legate proprio al passaggio dai soliti due a un numero considerevole di pulsanti laterali.


Call Of Duty MW: Warzone

Razer Naga Pro & Acari 6. Prova sul campo 4


Per un'ulteriore analisi del sensore Focus+ e per il test del side plate a 2 pulsanti, abbiamo scelto di tuffarci nella Warzone di Call of Duty, il battle royale free-to-play rilasciato da Activision lo scorso marzo.

Il comportamento del Naga Pro è stato ancora una volta convincente: la qualità del sensore e l'assenza del cavo, unitamente ad un peso decisamente ridotto e ad un collegamento granitico garantito dalla tecnologia di frequenza adattiva AFT, ci hanno consentito prestazioni di tutto rispetto.

Degni di nota anche i nuovi pad in PTFE, che permettono al mouse di scorrere agilmente su qualunque superficie senza penalizzare i movimenti del giocatore.


Razer Naga Pro & Acari 6. Prova sul campo 5 


Produttività

Tutte le foto presenti in questa recensione sono state editate con Photoshop CC 2020 utilizzando il nuovo Naga Pro e il mousepad Acari, che si sono dimostrati degli ottimi strumenti di lavoro.

Anche in questo frangente il comportamento del sensore ottico Focus+ è stato impressionante, dandoci la possibilità di effettuare le operazioni di rifinitura con precisione chirurgica.

Il software di gestione Synapse 3, inoltre, ci ha permesso di avvalerci di tutte le Macro create in precedenza sui nostri mouse Razer ed assegnarle rapidamente ai pulsanti laterali, mantenendo le funzionalità più usate sempre a portata di click.

L'utilizzo del side plate a 12 pulsanti è stato anche in questo caso difficoltoso, almeno all'inizio, ma si è fatto apprezzare dopo una curva di apprendimento piuttosto ridotta.

Inutile dire che non siamo riusciti nemmeno ad avvicinarci ai 20.000 DPI di risoluzione massima garantiti dal sensore, che riteniamo assolutamente inadatti a qualunque utilizzo anche con setup multi-monitor 4K.