2. Visto da vicino - Parte prima


Razer Naga Pro & Acari 2. Visto da vicino - Parte prima 1 


Il Naga Pro ripropone sostanzialmente la medesima struttura destrorsa utilizzata da Razer sin dal primo modello rilasciato nel lontano 2012, apportando, però, notevoli migliorie sia estetiche che funzionali al progetto originale.

Il nuovo mouse mette in mostra una robusta struttura opaca di colore nero caratterizzata da alcune parti lucide come, ad esempio, la zona che accoglie i due pulsanti dorsali, del tutto rinnovati per questa versione.


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Le dimensioni ed il peso, rispettivamente 119x74,5x43mm per 117 grammi, rendono il Naga Pro un mouse leggero e scorrevole, soprattutto se si considera la presenza di una batteria al litio integrata.

Trattandosi di un modello ad alto profilo, il Naga Pro privilegia la presa Palm, che risulta di norma la meno stancante, ma non disdegna le prese Claw e Fingertip, a patto di avere una mano sufficientemente grande.


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Il profilo laterale destro mostra la consueta forma ergonomica che consente un appoggio stabile ad anulare e mignolo, garantendo una presa salda del mouse anche grazie al rivestimento in gomma testurizzato.

Il lato destro accoglie invece il side plate preinstallato, dotato di 12 pulsanti numerati e completamente personalizzabili tramite il software Synapse.


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Gli interruttori utilizzati per i pulsanti principali del Naga Pro sono i recenti Razer Optical Mouse Switch che abbiamo già avuto il piacere di provare con il Viper Ultimate.


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Gli switch tradizionali inviano segnali elettrici attraverso un contatto metallico creando un effetto rimbalzo residuale che fa partire segnali multipli e, per far sì che sia registrato solo un unico click, viene utilizzato un ritardo nel debounce che causa, però, tempi di risposta più lenti.

Ma con gli switch ottici di Razer non è necessario alcun tipo di contatto per inviare il segnale ...



Utilizzando un raggio a infrarossi che passa attraverso un otturatore per far scattare un segnale elettrico sul computer, gli switch rispondono istantaneamente ad ogni tipo di pressione delle dita, facendo in modo che qualsiasi azione sia eseguita secondo le intenzioni del giocatore.


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L'assenza di un contatto fisico per l'attuazione garantisce inoltre un ciclo di vita più lungo che, a detta del produttore, si aggira sui 70 milioni di click.


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Il sensore è il nuovo Focus+ di Razer, già visto sui recenti Viper Ultimate, sul Basilisk Ultimate V2 e sul DeathAdder V2, dotato di una risoluzione massima di ben 20.000 DPI oltre che, ovviamente, di una regolazione di precisione con step pari ad una singola unità.

 


Una delle novità più interessanti del Focus+, insieme alle specifiche da capogiro, è la tecnologia Smart Tracking che consente al sensore di autocalibrarsi in base alla superficie su cui si trova, il che consente di passare da superfici rigide a quelle in tessuto senza la necessità di modificare alcun parametro come, ad esempio, la distanza di lift-off.


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Sulla base di contatto troviamo il tasto ed il relativo LED per la selezione dei quattro profili hardware, il selettore delle modalità di connessione (2.4GHz, USB/OFF e Bluetooth), più due contatti elettrici placcati oro che ne assicurano la compatibilità con la Razer Mouse Dock per la ricarica della batteria.

Non mancano, infine, i pad in PTFE (quattro), il seriale e le numerose certificazioni del prodotto.