3. Firefly HyperFlux


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Il secondo prodotto che compone il kit è il Firefly HyperFlux, evoluzione dell'omonimo mousepad dell'azienda californiana, il primo al mondo ad essere dotato di illuminazione RGB personalizzabile al momento del lancio (maggio 2015).

La struttura, dotata di dimensioni pari a 355x282,5mm, è realizzata in metallo e presenta una copertura in plastica di ottima qualità.

Lo spessore è di circa 5mm che raggiunge i 12,9mm nella zona superiore centrale, la quale racchiude, al suo interno, la circuiteria e il dongle a 2.4GHz necessario al collegamento del mouse al PC.


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La base del Firefly HyperFlux è realizzata in gomma naturale antiscivolo, di colore nero, per assicurarne la massima stabilità su qualunque superficie d'appoggio.


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La zona superiore accoglie anche un LED di stato che si illuminerà in concomitanza a quello presente sul Mamba HyperFlux per segnalare la corretta connessione tra i due dispositivi.


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Il collegamento del Firefly HyperFlux al PC è affidato ad un singolo connettore USB utilizzando il cavo Micro-USB fornito in bundle.

Si tratta di un connettore con ingresso proprietario, il cui verso è obbligato (come suggerisce la scritta TOP) e che non sarà possibile rimpiazzare con un altro di tipo standard, motivo per cui si dovrà necessariamente ricorrere all'assistenza qualora si verificassero guasti.


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La rimozione della superficie d'appoggio è estremamente pratica, basterà infatti fare leva in corrispondenza del taglio della scocca visibile in basso nella foto.

La copertura è quindi semplicemente appoggiata all'interno della cornice in plastica ma, nonostante ciò, il risultato è estremamente stabile e privo di giochi.


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Entrambe le facciate risultano di ottima qualità, in particolar modo quella rigida realizzata in materiale plastico di colore grigio scuro con una trama finemente granulare.

Il rivestimento in tessuto è altresì ben realizzato, ma è privo di cuciture ai bordi o comunque di un sistema in grado di prevenirne lo sfilacciamento nel tempo.


Tecnologia utilizzata

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Il sistema HyperFlux utilizzato da Razer per questo bundle utilizza il principio dell'induzione elettromagnetica, una "tecnologia" (tutt'altro che moderna) descritta per la prima volta nel 1831 da Michael Faraday.

La realizzazione di sistemi di ricarica induttiva consumer è stata però resa possibile in tempi più recenti, parliamo del 2008, grazie a PowerMat, azienda israeliana pioniera dell'alimentazione a induzione elettromagnetica e, successivamente, con l'istituzione dei consorzi WPC (Wireless Power Consortium) e PMA (Power Matters Alliance), fusi lo scorso gennaio 2018, e la definizione degli standard di trasmissione elettrica senza fili "Qi" e "PMA".

I primi dispositivi dotati di ricarica wireless vennero presentati al CES 2009, si trattava dei palmari PRE di Palm Inc. dotati di un modulo opzionale chiamato "Touchstone".

La tecnologia si affermò maggiormente a partire dal settembre del 2012 grazie alla finlandese Nokia, con i suoi Lumia 820 e 920, i primi smartphone al mondo ad utilizzare questo particolare sistema di ricarica.

Ad oggi, tutti i maggior produttori di smartphone e smartwatch hanno aderito al WPC e allo standard Qi, inclusa la "recalcitrante" Apple, entrata a far parte del consorzio solo nel 2017, l'anno che ha rappresentato l'esplosione di questa tecnologia, utilizzata ad oggi in molteplici settori come quello automobilistico e quello relativo al design dell'arredamento.


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La ricarica tramite accoppiamento induttivo ha raggiunto negli scorsi mesi anche il mercato PC, grazie a Logitech, CORSAIR e appunto Razer.

Come accennato in prima pagina, i tre sistemi, seppur apparentemente simili, presentano delle marcate differenze tecniche che cercheremo di spiegare di seguito per sommi capi.

Logitech PowerPlay

Il sistema proprietario utilizzato da Logitech consente la ricarica senza fili della batteria tramite un mousepad dotato di bobina elettromagnetica ed un apposito modulo (PowerCore) installabile sui mouse compatibili, che è possibile rimuovere una volta completato il ciclo di ricarica per evitare il deterioramento precoce della batteria.

Questo sistema consente di utilizzare il mouse durante la ricarica.

CORSAIR Qi Wireless Charging

Il produttore californiano sceglie di utilizzare invece il brevetto Qi per il suo MM1000 Qi.

Il mousepad accoglie il sistema ad induzione sul lato superiore destro e permette di ricaricare mouse (ad esempio il Dark Core RGB SE) e tutti i device compatibili, oppure di utilizzare la porta USB 3.0 pass-through per collegare dongle Wi-Fi o altri dispositivi utilizzando, all'occorrenza, gli adattatori Micro-USB, Lightning Qi e USB Type-C per smartphone e tablet.

In questo caso non è possibile ricaricare ed utilizzare il mouse contemporaneamente, essendo solo una porzione del mousepad dotata di una bobina.

Razer HyperFlux

Il sistema HyperFlux di Razer, senza alcun dubbio il più innovativo dei tre, è l'unico in grado di alimentare direttamente il mouse senza la necessità di una batteria, grazie ad una bobina elettromagnetica operante a frequenze elevate.

Inoltre, la presenza di un supercondensatore, un componente in grado di immagazzinare temporaneamente un'ingente quantità di energia elettrica e che risulta decisamente meno soggetto all'usura rispetto alle comuni batterie al litio, consentirà al mouse di essere alimentato per circa 10 secondi anche quando sollevato dalla superficie induttiva.


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In alto il bundle HyperFlux al completo in una raffinata colorazione blu cobalto in grado di donare alla coppia Mamba/Firefly un impatto visivo decisamente gradevole.