1. Visto da vicino


Il Predator GM7000 2TB giunto in redazione è in versione retail, quindi con la regolare confezione in cartone con cui viene venduto.


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Nella parte anteriore, insieme alla capienza grezza del drive (2TB) sono riportate le indicazioni sulle tecnologie utilizzate, il nome del prodotto, il logo del brand ed un bollino di garanzia che ne verifica l'autenticità, proteggendo l'utente da eventuali tentativi di contraffazione.


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Nella parte posteriore, invece, ritroviamo una descrizione in inglese delle specifiche tecniche, con i tagli disponibili (che erroneamente riportano una versione da 4TB), l'interfaccia utilizzata, le velocità dichiarate ed i parametri di funzionamento, insieme ad una garanzia di 5 anni che copre il nostro SSD da eventuali difetti.


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Il blister trasparente contenuto all'interno della scatola di cartone vede il Predator GM7000 incastonato tra due gusci in plastica, insieme alla guida rapida d'installazione.


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Il bundle include anche una vite  utilizzabile per fissare gli SSD M.2 agli slot presenti su schede madri e di espansione.


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Rimosso lo sticker che funge anche da pad termico per migliorare la dissipazione del calore, ci troviamo di fronte al drive "spoglio" di qualsivoglia copertura: il form factor adottato dal GM7000 di Predator è il classico M.2 2280 e sia il PCB che la finitura dell'interposer del controller Innogrit Rainier presentano una colorazione nera.

Da sinistra verso destra possiamo osservare due delle quattro NAND installate, il controller ed uno dei due chip di memoria cache DRAM, con quest'ultimo circondato dal PMIC (Power Management Integrated Controller) e tutta una serie di diodi e condensatori SMD che evitano la perdita di dati in caso di blackout grazie ad un meccanismo di data reversion integrato tramite il quale i dati caricati nella memoria cache DRAM vengono resettati allo stato precedente alla mancanza di corrente.


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La parte posteriore, decisamente più scevra, vede le restanti due NAND ed il secondo chip di cache DRAM, il tutto coperto da un adesivo riportante il part number ed il serial number del drive.


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Con una configurazione simile a quella adottata dall'ADATA XPG GAMMIX S70 BLADE, questo SSD utilizza un controller Innogrit IG5236 "Rainier", uno dei primi controller SSD multi-core conforme allo standard PCIe Gen4 x4 e al protocollo NVMe 1.4, realizzato con il processo FinFET a 12nm da TSMC.

Il Rainier è un controller a 8 canali che possono funzionare sino a 1200 MT/s (abbastanza veloci per le NAND di nuova generazione) e può supportare fino a 16TB di spazio di archiviazione.

Le velocità sequenziali di lettura e scrittura dichiarate per questo drive sono, rispettivamente, di 7400 MB/s e 6700 MB/s, allineandosi quindi con soluzioni dotate di componenti simili e riuscendo quasi a saturare, almeno sul fronte della lettura, il bus PCIe 4.0.

Rainier aggiunge anche funzionalità orientate all'impresa come il supporto di più namespace e la virtualizzazione SR-IOV, mentre è ancora supportata la gestione dell'alimentazione orientata al client, con stato di inattività inferiore a 50 mW e stato di sospensione inferiore a 2 mW.


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Le quattro NAND installate sono IMFT (Intel/Micron Flash Technologies) di tipo TLC (Triple Level Cell) da 96 layer con rebranding di BIWIN che, teoricamente, dovrebbero garantire le migliori prestazioni possibili insieme a consumi energetici ridotti.

I chip hanno una capacità di 512GB ciascuno per un totale di 2048GB di cui sono disponibili 1908GB, una volta considerata la conversione da GB a GiB effettuata da Windows e la porzione di memoria dedicata all'overprovisioning e all'utilizzo del caching SLC (detto anche pSLC) che assicura prestazioni superiori in scrittura.


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Ecco, infine, uno dei due chip DRAM DDR4 Nanya da 1GB, utilizzati come cache per i metadati e per il buffering, identificati dalla sigla NT5AD512M16A4-HR e con velocità DDR4-2666.