8. Test Endurance Copy Test
Introduzione
Dopo aver analizzato il drive in prova, simulandone il riempimento e torturandolo con diverse sessioni di test ad accesso casuale, lo stato delle celle NAND è nelle peggiori condizioni possibili, e sono esattamente queste le condizioni in cui potrebbe essere il nostro SSD dopo un periodo di intenso lavoro.
Il tipo di test che andremo ad effettuare sfrutta le caratteristiche del Nexthardware SSD Test che abbiamo descritto precedentemente.
La prova si divide in due fasi:
1. Used: l'unità è stata già utilizzata e riempita interamente durante i test precedenti, vengono disabilitate le funzioni di TRIM e lanciata copia del pattern da 1GB fino a totale riempimento di tutto lo spazio disponibile; a test concluso, annotiamo il tempo necessario a portare a termine l'intera operazione.
2. New: l'unità viene accuratamente svuotata e riportato allo stato originale con l'ausilio di un software di Secure Erase; a questo punto, quando le condizioni delle celle NAND sono al massimo delle potenzialità, ripetiamo la copia del nostro pattern fino a totale riempimento del supporto, annotando, anche in questa occasione, il tempo di esecuzione.
Non ci resta, quindi, che dividere l'intera capacità del drive per il tempo impiegato, ricavando così la velocità di scrittura per secondo.
Risultati
Copy Test Brand New |
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Copy Test Used |
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Sintesi
Il Nexthardware Copy Test, come di consueto, è riuscito a mettere a dura prova anche il nostro HyperX Predator PCIe 480GB che, pur restituendo prestazioni ben al di sotto dei dati dichiarati, ha però garantito la consueta costanza prestazionale passando dalla condizione di drive vergine a quella di massima usura.
Grafico comparativo
Con una velocità media di circa 332 MB/s il Predator va ad occupare una posizione intermedia nella nostra classifica comparativa, abbastanza distaccato dagli altri due drive PCIe in prova.