Direi che forse sarebbe piu' opportuno fare un copy & paste su un altro Thread da parte dell' amministratore Wasky.
Comunque continuiamo pure la quaquaraquata...

Originariamente inviato da ciucchino
la parte a mio avviso errata del tuo pensiero è che, in tal maniera, andiamo aggiungere mancanza di riferimento ad una catena già senza riferimenti. La possibilità di "ottimizzare/sistemare" il brano creerebbe perciò ancor più soggettività al tutto. Visto che, per noi ascoltatori, per fortuna, esiste la possibilità di misurare tutto ciò che avviene a valle del supporto stesso
...
e sperare che tale standard riesca ad "accomodare" più registrazioni possibili.
Il problema secondo me e' capire che tipo di riproduzione in ambiente desideriamo.
Sussiste un rapporto tra campo diretto e campo riverberato "a discrezione" di ognuno di noi e del tipo di diffusore prescelto.
Per come la vedo io, i monitor da studio Vs diffusori planari, omnipolari o bi/dipolari sono agli antipodi.
Percui il senso del tutto a mio avviso risiede su un parametro comune:
le curve isofoniche di Fletcher & Munson che mette la "quadra" ad uno standard.
Il problema semmai e' certificare una determinata masterizzazione ad una curva secondo standard ISO facendo intervenire "il meno possibile" il malaugurato fonico di turno in sala d'incisione o dal vivo.
Stessa certificazione andrebbe anche per i mic e diffusori da studio che purtroppo adottano ancora i classici crossover RLC, gioie e dolori della riproduzione audio.


Originariamente inviato da ciucchino
Giustamente mi accenni alle isofoniche. Ovvio! Nel supporto che noi acquistiamo non è nemmeno indicato il livello di riproduzione ideale dell'evento registrato. Se il valore di tale livello fosse presente e i nostri impianti fossero capaci di raggiungerlo le isofoniche perderebbero di importanza.
....
tutto questo per dirti che la riproduzione è solo un'illusione e che bisogna, a mio avviso, adattare l'impianto all'orecchio e non viceversa..
Infatti
Riprodurre una grancassa di batteria, e' pura Utopia
Pero' indicare un livello di ascolto su curva isofonica per singolo brano sarebbe certamente utile.

Originariamente inviato da ciucchino
ovvio il sistema di ripresa dev'essere tecnicamente valido e calibrato per parlare di oggettività. Non è impossibile da acquistare/realizzare al giorno d'oggi..
Dipende dalle proprie disponibilita' economiche.
Chi ha il potere di comperare quello che desidera, e' avvantaggiato.
Uno standard minimo con sistema di ripresa fully balanced, zero feedback, con microfono perfettamente lineare e senza distorcere fino a 120dB, ha uno costo non propriamente per tutte le tasche...
Sotto questo standard, IMHO soldi buttati e risultati con errori molto discutibili.

Originariamente inviato da ciucchino
Se sindachiamo la tecnologia di conversione digitale di un segnale analogico meglio che cambiamo forum
Non questo, ma metto in discussione il metodo, ed eventuali analisi in real time (che arrivano in ritardo di "N" millisecondi).
Ma ad oggi non c'e' alternativa.

Originariamente inviato da ciucchino
Tutti gli eventi sonori che ti circondano non sono equalizzati in base alla funzione di trasferimento delle tue orecchie. L'evento è sempre uguale, cambiano gli ascoltatori. Se tu riesci a riprendere l'evento e riprodurlo correttamente non necessiti di riequalizzazione per le tue orecchie.
Saluti
Concettualmente sono concorde con te, praticamente non si puo' esserlo.
Un evento sonoro non e' possibile riprodurlo correttamente, perche' le registrazioni non ce la fanno proprio.

Invece...
La derivata comune tra mastering e ascolto, e' la curva isofonica che possa rispettare uno standard comune.
L'evento sonoro non e' sempre live, anzi... e' spesso su multitraccia in studio di registrazione.
Percui se la "realizzazione artistica" rispetta una curva isofonica, allora siamo tutti (o quasi) a cavallo.

Joy!