Conclusioni

 

In questi giorni ci è giunta notizia, inizialmente ufficiosa, poi confermata direttamente da OCZ, che i controller Everest ed Everest 2 utilizzati sulle linee di prodotti Octane, Petrol e Vertex 4 non sono effettivamente prodotti da OCZ come tutti pensavamo; si tratta, infatti, di controller prodotti da Marvell rimarchiati da OCZ e dotati di firmware sviluppato da Indilinx.

Vi riportiamo il comunicato ufficiale di Alex Mei, Executive Vice President di OCZ:

"OCZ has a strong relationship with Marvell who we have collaborated with on both the Everest and Kilimanjaro platforms. Just as any product, a complete platform consists of many components and in this case includes silicon that is run at higher speeds and Indilinx proprietary firmware, which was developed completely in-house, and allows OCZ to enable enhanced features, performance and endurance. All of these elements come together to form the complete platform that can only be found in products like the Octane and Vertex 4."

Questo spiegherebbe, in maniera abbastanza plausibile, come OCZ sia riuscita a lanciare due "nuovi" controller (Everest e Everest 2) a brevissima distanza l'uno dall'altro e, soprattutto, in un lasso di tempo così contenuto dopo l'acquisizione di Indilinx.

Probabilmente quando leggerete questa recensione sarete già a conoscenza di questa notizia; ci è parso comunque doveroso riportarla per onestà verso i nostri lettori e verso i clienti OCZ.

Fatta questa piccola, ma doverosa premessa, possiamo trarre le nostre conclusioni sul prodotto testato che, a prescindere da tutto, ha mostrato il consueto livello qualitativo dei prodotti OCZ facendosi apprezzare per la qualità costruttiva, per i materiali utilizzati e per le finiture.

I risultati ottenuti nei vari test confermano che il controller Indilinx Everest 2 ha veramente delle enormi potenzialità.

Il drive oggetto della recensione si è distinto per le ottime performance in lettura e scrittura di dati incomprimibili,  abbinate a tempi di accesso da record in qualsiasi test.

Altro punto di forza che abbiamo avuto modo di apprezzare è la costanza prestazionale nel passaggio dalla condizione di drive vergine a quella di drive usurato, una caratteristica imprescindibile per un drive orientato a stazioni di lavoro sottoposte a pesante stress con ridotte possibilità di recupero delle prestazioni attraverso il comando TRIM.

Purtroppo, a causa di un firmware ancora immaturo, il Vertex 4 ha mostrato dei pesanti limiti in tutti i test che effettuano letture di file relativamente piccoli con Queue Depth inferiore a 3.

Per questo motivo ci proponiamo di aspettare il rilascio di un nuovo firmware che risolva questi problemi di gioventù per esprimere un giudizio definitivo su questo SSD e, conoscendo l'impegno profuso dall'ottimo Team R&D di OCZ, siamo sicuri che le dovute correzioni non tarderanno ad arrivare.

Il prezzo dell'OCZ Vertex 4 512GB, che in Italia si aggira intorno ai 700 euro presso i rivenditori autorizzati, è a nostro avviso congruo per la qualità complessiva espressa ed i cinque anni di garanzia offerti dal produttore.

Considerando che il Vertex 3 da 480GB viene venduto in Italia a prezzi variabili tra 715 e gli 800 euro, siamo sicuri che il costo del Vertex 4 512GB risulterà appetibile per coloro che possono permettersi un SSD di questa capienza.

In considerazione delle prestazioni offerte e della qualità complessiva del prodotto, assegnamo in via provvisoria al Vertex 4 una valutazione alta, ma non al TOP, in attesa che OCZ renda giustizia a questa unità, dotata di un impressionante potenziale a livello velocistico, con il rilascio di un firmware adatto a farne esprimere il pieno potenziale.

 

VOTO: 4,5 Stelle


Si ringraziano OCZ e Drako.it per il sample gentilmente fornito in recensione.



Votazione Finale