Switchable graphics è stata implementata da molti produttori ma ha raggiunto un livello di soddisfazione dell’utente finale piuttosto basso per svariati motivi:

  • la prima generazione di switchable graphics richiedeva il riavvio della macchina per passare tra le due schede (supporto integrato a livello di BIOS)

  • la seconda versione poteva switchare le VGA a sistema avviato, ma chiedeva il riavvio degli applicativi 3D attualmente in uso (Software Mode)

  • lo schermo durante il passaggio tra le due schede mostrava sfarfallii (tra i 5 e i 10 secondi)

  • il passaggio tra le due modalità è manuale e richiede l’intervento dell’utente (si stima che solo l’1% degli acquirenti di sistemi dotati di questa tecnologia, l’abbia effettivamente usata almeno una volta).


NVIDIA Optimus Technology 1. Switchable graphics 1 

NVIDIA Optimus Technology 1. Switchable graphics 2 

Il funzionamento di switchable graphics è piuttosto complesso e richiede l’installazione in hardware di un multiplexer per ogni uscita video (il multiplexer è un dispositivo che può commutare più ingressi su una sola uscita alternativamente), l’uso di un BIOS specifico che consenta il cambio on fly di scheda video e un layer aggiuntivo nei driver che possa gestire il cambio di scheda senza compromettere il funzionamento del sistema operativo.

Dal punto di vista hardware, la presenta di multiplexer per ogni uscita video (in media 3 per ogni portatile di nuova generazione) aumenta i costi di produzione, richiedendo la progettazione e la produzione di un PCB specifico per le schede dotate di questa tecnologia decisamente più complesso.

Dal punto di vista del software inoltre è stata necessaria una intensa collaborazione tra NVIDIA e Intel per l’implementazione di switchable graphics richiedendo di fatto, la scrittura di un layer comune.