5. Intallazione componenti
É finalmente giunto il momento di mettere alla prova il Thermaltake View 51 TG ARGB valutandone accessibilità interna, facilità d'uso, efficienza del sistema di raffreddamento ed impatto estetico finale.
L'installazione della scheda madre risulta semplice ed immediata, merito dell'ampio spazio a disposizione che consente anche l'utilizzo del formato E-ATX.
In aggiunta alle ventole preinstallate, ne abbiamo montate altre tre sul top e un AiO Thermaltake Floe DX da 360mm di fianco alla mainboard.
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La scheda video è stata installata parallelamente alla scheda madre e abbastanza vicina a quest'ultima, tuttavia, il sostegno nella parte bassa, particolarmente utile per sostenere schede video con dissipatore particolarmente generoso, è compatibile solo con i Riser PCIe di Thermaltake.
Spostandoci nello scomparto di destra, abbiamo installato l'alimentatore Thermaltake Smart Pro RGB da 850W sul supporto ad esso dedicato, posizionando la ventola in corrispondenza della paratia in modo tale che potesse pescare aria direttamente dall'esterno.
In aggiunta al drive M.2 installato direttamente sulla scheda madre, abbiamo utilizzato un Hard Disk da 3,5" assicurandolo, tramite viti, all'apposita slitta.
Il cablaggio, all'apparenza semplice, richiede in realtà molta cura, in particolar modo per un sistema con molte ventole come quello da noi utilizzato.
I molteplici cavi sono stati instradati ad arte per non ostacolare il ricircolo d'aria del radiatore e per non risultare visibili tramite i fori privi di guarnizioni in gomma.
La dedizione riposta in fase d'assemblaggio ci ha indubbiamente ripagato guardando il case da sinistra, dove saranno visibili solo i componenti principali e le ventole.
A sistema in funzione, l'impressionante numero di LED presenti, di cui molti integrati nelle tre ventole in dotazione, è in grado di lasciare a bocca aperta chiunque.
Nonostante l'ampio spazio di manovra e la semplicità con il quale è possibile collocare ogni componente, l'assemblaggio ha richiesto circa 40 minuti, un tempo elevato per un dual chamber, dovuto principalmente al notevole numero di viti utilizzate, al passo, non sempre perfetto per alcune di esse e, nel nostro caso specifico, all'alto numero di ventole e cavi da gestire.
