6. Razer Synapse 2.0


Come per ogni periferica del produttore americano, anche i due Mamba che oggi ci ritroviamo ad esaminare si appoggiano alla funzionalità di Synapse.

Synapse è un applicativo unificato capace di individuare la periferica collegata e procedere in maniera autonoma al download del driver più aggiornato, con una funzionalità di backup delle Macro e delle impostazioni utilizzate.

La piena operatività dei due mouse è quindi legata alla presenza di una connessione ADSL, ormai di vitale importanza per ogni aspetto del gaming dall'acquisto di un prodotto alla sua installazione, in quanto molte delle loro funzionalità sono subordinate alla presenza del Synapse avviato e configurato.

Il software è organizzato secondo molteplici menu e sotto-menu, nella struttura del tutto simili per ogni mouse del produttore, risultando perciò molto familiare nell'utilizzo a tutti i giocatori già possessori di altre periferiche di casa Razer.

Nella sua struttura alcuni elementi rimangono fissi come le opzioni account disponibili nell'angolo in alto a destra, il tool unico di creazione Macro e la funzionalità accessoria STATS&HEATMAPS.

In basso, infine, Synapse restituisce un elenco delle periferiche correntemente installate ed utilizzabili, da selezionare prima di operare qualunque tipo di modifica.


CUSTOMIZE

Dalla prima schermata avremo accesso alle mappature, potendo quindi assegnare delle Macro o disattivarle, controllando nel frattempo in quale profilo stiamo operando.

Il programma consente inoltre di attivare molteplici mappature, attivando un profilo diverso per ogni eseguibile lanciato, per avere cosi un'esperienza finemente personalizzata.


Razer Mamba, Tournament Edition & Firefly 6. Razer Synapse 2.0  1  Razer Mamba, Tournament Edition & Firefly 6. Razer Synapse 2.0  2 


Le differenze tra i due Mamba sono qui formalmente inesistenti: entrambi offrono un totale di 9 pulsanti fisici (tra cui una rotellina tilt-shift a due assi), per un totale di ben 10 azioni programmabili.

Di questi, 9 sono già visibili nella finestra principale (il tasto numero 1 è escluso dalla riprogrammazione per motivi pratici), mentre i laterali numero 10 ed 11 saranno riprogrammabili solo passando alla "side view".

Le opzioni di programmazione sono vastissime e vanno dai controlli multimediali alle scorciatoie di sistema, passando per le regolazioni di altri device Razer installati e, ovviamente, le Macro.

In ogni caso possibile, qualunque siano le necessità, Synapse ha la funzione adatta allo scopo!


PERFORMANCE

Armati del medesimo sensore Laser 5G, dietro il cui nome si nasconde un Avago ADNS-9800 vitaminizzato, entrambi i mouse ci presentano le medesime impostazioni.


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La barra di regolazione ci consente delle scelte rapide, sia per la risoluzione (erroneamente indicata come sensibilità), sia per l'accelerazione software.

Il limite inferiore è di 100 DPI, ovviamente scarsamente utilizzabile, fino ad uno stratosferico 16.000, presente più per una questione di marketing che per un reale utilizzo anche su display 4K in configurazione tripla.

Con step finissimi da 1 DPI, la regolazione della risoluzione in base alle nostre esigenze è più che soddisfatta, considerando come step da 50 unità siano già più che sufficienti.


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Per i giocatori abituati all'uso di vari stadi di risoluzione, Synapse mette a disposizione la possibilità di usare fino a 5 livelli differenti in un solo profilo, tra cui scegliere tramite i pulsanti dorsali.

NOTA: così come avverte Synapse, la modalità di polling a 1000Hz/1ms è disponibile anche per il Mamba in connessione wireless, ma tale impostazione comporterà obbligatoriamente la disattivazione di eventuali effetti Chroma Custom.


CALIBRATION

In questa pagina, dai contenuti molto legati in verità all'aspetto prestazionale, troviamo il tool che ci consente di calibrare il sensore per le migliori prestazioni sulla superficie corrente.


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Il risultato può essere a volte problematico e, all'atto pratico, siamo incappati in noie relative al tracciamento tentando di usare le calibrazioni di default per il Razer Firefly in nostro possesso.

Pensiamo che tali problemi siano da mettere in conto quando si tenta di regolare finemente un dispositivo elettronico in presenza di tante variabili, con una procedura che può benissimo risultare liscia come l'olio in alcune situazione, come problematica in altre.

Nella nostra esperienza, oltre l'episodio prima menzionato, tutti i tentativi di calibrazione hanno dato esito positivo, con la possibilità di ridurre molto la distanza di spegnimento al sollevamento (LOD) fino a valori dell'ordine dello spessore di un CD.

Per evitare problemi di sorta, consigliamo comunque ai meno esperti di non eccedere troppo nell'avvicinarsi al valore minimo 1, mantenendosi su 3 o 4.