1. Unboxing Mamba
Il Mamba ed il suo gemello Tournament Edition sono indubbiamente due mouse molto simili quanto profondamente diversi per le esigenze che andranno a soddisfare: ognuno dei giocatori tipici a cui sono destinati privilegia determinati aspetti e, come possiamo vedere, anche la presentazione dei prodotti subisce l'influenza di tali aspettative.
Mentre il T.E. alloggia in una classica confezione da mouse Razer come ne abbiamo viste a decine, il Mamba, che vedremo per primo, risiede in una confezione dallo stile premium, ovviamente allargata per poter ospitare gli accessori vitali per il funzionamento di una periferica wireless.
Nei fatti, la confezione del Mamba non è il suo alloggiamento, quanto piuttosto una "seconda pelle" puramente deputata alla pubblicizzazione dei suoi aspetti peculiari, almeno per quanti siano così fortunati da poter acquistare in un negozio "fisico".
Il vero alloggiamento è costituito, dunque, dal cofanetto nero lucido dal design monolitico che troviamo all'interno della confezione, che contribuisce decisamente a riaffermare quel gusto "premium" di cui parlavamo in precedenza.
All'interno veniamo accolti, come consuetudine, dalle poche righe di benvenuto in più lingue di Min-Liang Tan, CEO di Razer, nonché appassionato giocatore ed immagine dell'azienda che tiene particolarmente ad intrattenere i fan del marchio personalmente.
Il mouse, alla destra, è posto al sicuro all'interno di un supporto sagomato in schiuma espansa, con alcuni manuali ed un gruppo di accessori che siamo andati a radunare per la consueta foto di gruppo.
Oltre al Mamba 2015 troviamo:
- la base di ricarica;
- il cavo USB;
- una chiave a brugola;
- manuali e stickers.
Sebbene lo scopo di alcuni accessori (i manuali) sia quantomeno lampante, su altri (la chiave) potrebbe sorgere qualche dubbio che andremo a dissipare nel prosieguo di questa nostra recensione.
Per il momento dovremo interessarci del nostro secondo ospite ...
