5. Prova sul campo
Siamo giunti al momento di testare la Deathstalker Chroma con una suite estensiva che comprenderà giochi come Combat Arms e Planetside 2, ma anche programmi di produttività per un utilizzo più generico.
Planetside 2 è un moderno gioco FPS basato sul motore di gioco Forcelight 2, non un campione di tecnica, ma quanto basta per rendere possibile un mondo di gioco incredibilmente esteso in cui possono sfidarsi fino a 2000 giocatori su mappe grosse come continenti.
Similmente alla serie Battlefield, Planetside include la possibilità di usare mezzi di terra, corazzati e non, insieme a velivoli e 5 classi di fanteria con armi uniche.
Da un punto di vista ergonomico la Deathstalker Chroma si comporta molto bene grazie all'ottimo poggiapolsi ed al comportamento consistente dei tasti, non assimilabili naturalmente né agli switch meccanici né a quelli a membrana che animano le tastiere di comune utilizzo.
Alquanto rilassata come posizione, la Deathstalker ci introduce ad un modo più rilassato di passare il tempo libero giocando.
Il popolare MMOFPS di Daybreak ci mette in condizione di usare frequentemente molti tasti, dal cambio di posizione su un veicolo all'armamento dei razzi o dei cannoni principali su un velivolo.
In questa sfida la Deathstalker si comporta molto bene, è reattiva e decisamente poco rumorosa durante l'azione.
A causa del limite apposto da Razer alla funzionalità Chroma, siamo stati colti dal disappunto di non poter illuminare con uno schema preciso la nostra tastiera: tale possibilità sarebbe stata utile, ad esempio, per i giocatori di MMORPG.
Conseguentemente, l'unica personalizzazione possibile è contenuta nel recinto delle tre zone illuminabili, più o meno come la seguente immagine vi mostra, con dei semplici effetti di tipo statico.
Non abbiamo motivo di credere in un futuro aggiornamento e d'altra parte Razer pubblicizza chiaramente il suo prodotto come illuminabile in tre zone differenti, pertanto la situazione rimarrà verosimilmente questa senza sorpresa alcuna.
Come anticipato a monte, la Deathstalker Chroma è stata provata anche in ambito produttivo, come ad esempio la videoscrittura di questo articolo e l'editing delle foto contenute.
L'inclinazione del poggiapolsi risulta alquanto naturale alla digitazione e svolge efficacemente il suo compito di sostegno.
Contrariamente a quanto Razer afferma, i tasti low-profile della Deathstalker non offrono alcun miglioramento della velocità di scrittura in senso oggettivo: siamo convinti che tale aspetto delle performance dipenda molto dalle abitudini dell'utilizzatore.
In generale il tasto Chiclet a membrana della Deathstalker è più rapido da attivare e sicuramente molto più silenzioso rispetto ad un Cherry MX che, comunque, mantiene saldo il suo primato nelle periferiche da gioco per robustezza e reattività
Da notare come la Deathstalker Chroma sia capace di un Key Rollover a 13 tasti sul blocco principale, contro i 10 dichiarati dal produttore.
Ad ogni modo ricordiamo come un Key Rollover di 5 tasti sia sufficiente per il gaming su mouse e tastiera ed uno di 10 tasti per la digitazione.