2. Vista da vicino


Diamo un'occhiata ora alla Deathstalker Chroma, fresca di unboxing e già collegata per dare mostra della sua caratteristica più importante, ovvero il sistema di illuminazione RGB.

S'intuisce già la particolarità del design Chiclet, insolito da vedere su una tastiera "gaming" destinata ad un PC Desktop, ma un po' meno sui portatili dedicati allo stesso scopo.


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La Deathstalker non è particolarmente grande per i parametri di una tastiera gaming, ma si sviluppa in altezza per circa 6/7 oltre la barra spaziatrice per offrire il comfort di un poggiapolsi, seppure integrato e non removibile come su altri prodotti.

Sebbene squadrata, la Deathstalker risulta essere elegante e lineare, con un vago ammiccare al family feeling dei prodotti della mela di cupertino.


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La base non ci rivela grosse sorprese rispetto alla Deathstalker "classica" da cui deriva: lo schema a cinque pad antiscivolo garantisce una presa ottimale sulla scrivania in qualunque condizione.

Da notare la particolare robustezza del progetto, che risulta evidente dalle immagini per il numero di viti utilizzate.


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Chiudiamo più da vicino sui particolari supporti estraibili, che si aprono verso il lato esterno per garantire alla Deathstalker Chroma un'inclinazione utile alla digitazione.


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Lineare ma anche robusta come una tastiera da gaming dovrebbe essere, con uno spessore che al punto massimo può raggiungere i 25mm circa.

Il poggiapolsi, leggermente angolato sul piano già dalla naturale inclinazione della tastiera, è rifinito a specchio, con una trama a nido d'ape chiaramente visibile proprio da questo scatto.

Le impronte rimangono con facilità, ma è altrettanto facile ripulirle.


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Al contrario della precedente Deathstalker, l'edizione Chroma perde alcuni indicatori colorati (quelli relativi alla modalità Game ed alla funzione Macro) per uno stile più uniforme e sobrio, almeno senza l'illuminazione attiva.

Le funzioni aggiuntive, come in qualunque tastiera anche delle meno costose, sono attribuite alla combinazione di tasti F con il tasto Fn che troviamo tra Alt R e Ctrl R.


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In alto un altro dettaglio, che questa volta ci porta sul connettore USB placcato in oro al fine di prevenire eventuali fenomeni di ossidazione.

Il cablaggio è in gomma laddove avremmo voluto vedere un rivestimento cordato, forse scartato dai designer Razer per necessità estetiche.