2. Vista da vicino - Parte prima
La Blackwidow Chroma v2 mette in mostra una massiccia struttura caratterizzata da un'anima in metallo con specifica militare e un top in plastica con finitura ruvida e opaca.
Le differenze sostanziali rispetto al modello originale coinvolgono principalmente i keycaps, ora dotati di un'incisione laser di dimensioni inferiori, ed il pannello LED per gli indicatori di stato che ospita in questa nuova iterazione un raffinato inserto in plastica lucida.
Il design di base è rimasto pressoché inalterato, fatta eccezione per il taglio netto del frontale che va a sostituire la tipica curvatura che da sempre caratterizza la serie.
Senza alcun dubbio gradita la disponibilità al lancio dei modelli dotati di layout ITA che farà di certo felici gli utenti più dediti all'ambito produttivo.
Razer sceglie, fortunatamente, di non rinunciare ai cinque tasti Macro aggiuntivi, posizionati sull'estrema sinistra, che si riveleranno di estrema utilità durante le proprie partite o anche nel normale utilizzo grazie alla possibilità di mapparli a proprio piacimento.
Anche in questo caso, la mancanza di tasti funzione dedicati viene compensata dal tasto FN tramite il quale, in combinazione a quelli superiori, si potranno effettuare numerosi operazioni secondarie come attivare la modalità gioco (F10), controllare l'illuminazione (F11 ed F12) ed attivare il processo di registrazione Macro al volo (F9), oltre ad aver accesso ai controlli multimediali per le tracce in ascolto e per la regolazione del volume (F1, F2, F3, F5, F6 e F7).
Il lato destro ospita il tastierino numerico ed il nuovo pannello LED che accoglie i cinque indicatori di stato, rispettivamente il Caps Lock, il Num Lock, lo Screen Lock, la Modalità Macro e la Modalità Gioco, ordinati in maniera asimmetrica.
Una volta rimossi i keycaps, operazione sicuramente più semplice da effettuare con un remover (assente in bundle), avremo pieno accesso agli switch Razer Green montati sulla versione italiana della nuova Blackwidow Chroma v2.
In rottura con il passato, Razer non si rivolge più a Kailh in qualità di produttore, ma decide di dotarsi di proprie strutture produttive grazie alle quali è stato possibile mettere in atto un controllo di qualità migliorato e relegare le tolleranze di progetto a circa 2,5g sulla forza di attuazione e 0,4mm sulla corsa.
Basati sul progetto originale degli Cherry MX Green, gli switch Razer prevedono un commutatore di tipo non lineare con una soglia di attivazione di 50g ed un feedback sia tattile che sonoro con il caratteristico e piacevole click.
I contatti per l'attivazione del circuito presentano, come per i modelli Cherry, la placcatura in oro.