4. Prova sul campo
Il Razer Basilisk FPS sembrerebbe inequivocabilmente pensato per dare il meglio di sé con gli "sparatutto", ma non per questo eviteremo di esplorare altri lidi, oltre quello che sembra il suo terreno naturale.
Partiamo col parlare dell'ergonomia, ovviamente per destri, con profilature molto marcate che suggeriscono un'impostazione di base da Palm grip.
La curvatura non particolarmente accentuata torna a vantaggio dei giocatori fingertip ed un po' meno per i claw, dove si nota l'assenza di una "gobba" pronunciata e ci si ritrova con un lato destro piatto, ma comunque dotato di finitura gommata che si rivela sempre utile.
A dispetto del termine FPS aggiunto dopo il nome, non troviamo il Basilisk così specifico come destinazione d'uso, ma piuttosto come uno di quei mouse che, a seconda dei casi, coprono parecchie esigenze.
Diverso è il discorso se si pensa ai molti pulsanti laterali ed in particolare alla levetta, un aspetto che richiede una particolare libertà nel movimento del pollice, fatto che ci riconduce inevitabilmente all'abitudine nell'uso del Palm grip.
Nel campo FPS il Razer Basilisk dispone di ottime capacità a partire dal sensore, un ottico che Razer chiama "5G", lo stesso dei piu recenti DeathAdder Elite e Lancehead TE, esente da particolari fenomeni quali l'accelerazione hardware e con una buona stabilità della latenza sia a 500Hz che a 1000Hz.
Un buon sensore d'altra parte è una base imprescindibile ed a questo si aggiunge un'ottima qualità della meccanica ed il particolare sistema di regolazione della rotellina, che ci consente di scegliere con una certa facilità il tipo di scorrimento desiderato, se più fluido per giochi quali CS o Battlefield, oppure con scatti secchi per giochi con arsenali ampi tipo DOOM.
A tutto ciò si aggiunge la levetta che, lo ricordiamo, non implica alcuna rinuncia a livello ergonomico e si propone come un controllo extra.
Di norma assegnata al cambio dei DPI, crediamo che questa funzione possa essere solo una delle tante possibili: la prima idea, considerate le capacità del Synapse, è quella di utilizzare la funzione Hypershift.
Considerato come ogni comando dato con Hypershift necessiti della pressione contemporanea del tasto assegnato e di quello determinato per una tale azione (es. HyperShift + Tasto Destro, per riprodurre un'azione diversa dal premere il solo tasto destro), è evidente come tale tipo di comando non sia ideale per necessità immediate (da un punto di vista teorico) ma, all'atto pratico, la presenza di un controllo in loco (la levetta) velocizza il tutto.
Sfruttando ciò il Basilisk rimane l'unico mouse Razer in grado di usare HyperShift senza necessità di sacrificare altri tasti e senza la necessaria presenza di una tastiera Razer.
Abbiamo, pertanto, usato tale opzione con sparatutto meno convenzionali, più complessi, dove sono presenti varie interazioni, ma anche in tali casi il numero di comandi non è mai spaventosamente alto.
Una terza possibilità, a volte più immediata e di sicuro effetto, è l'utilizzo della levetta come un semplice "n-esimo pulsante" da utilizzare rapidamente, per il lancio di oggetti o il richiamo di un'ulteriore arma.
Nei giochi in stile MOBA abbiamo trovato ancora più interessanti le possibilità offerte dal Basilisk.
Rimappare la levetta per "ALT" o "SHIFT" può fornire un modo più veloce di attivare l'attack move o l'autocast e l'utilizzo della funzione Hypershift può fornire tasti extra, ad esempio, per controllare la visuale su altre zone della mappa o attivare degli item.
In tutto questo è giusto sottolineare che per ottenere un risultato soddisfacente è necessario un lungo periodo di allenamento, in particolare per abituare la memoria muscolare all'utilizzo di queste combo in un minor tempo possibile.
Come anticipato prima, poi, la levetta ed in particolare il suo uso con Hypershift generalmente scala meglio di utilità con i giochi più complessi, d'azione, anche magari con forti componenti RPG o, ancora meglio, del tutto RPG come l'ultimo The Witcher 3.
Non andremo a testare ogni titolo esistente in terra per tipologia, ovviamente, ma le potenzialità di tutto il sistema sono state abbastanza chiare fin da subito ed abbiamo avuto la sensazione di dover fare ancora lunga pratica per comprendere fino a che punto si possa migliorare usando la levetta del Basilisk.
Oltre al solito scenario ludico, nulla ci vieta di sfruttarne le potenzialità su terreni diversi come la solita produttività generale o specifica che accompagna le professioni private di molti di noi, ad esempio le suite Adobe o Autodesk, con risultati davvero appaganti.