6. Prova sul campo


È giunto ora il momento di provare la Everest Max per valutarne qualità, ergonomia e prestazioni sul campo di battaglia.


MOUNTAIN Everest Max 6. Prova sul campo 1 


A completare il setup MOUNTAIN provvedono il mouse Makalu 67 ed il mousepad Nunatak XL.


Ergonomia

La Everest Max è risultata estremamente comoda sin dai primi momenti di utilizzo, merito della qualità incredibile dei materiali utilizzati, della presenza del poggiapolsi e soprattutto della modularità, in grado di renderla adatta a qualunque preferenza e abitudine dell'utente.

Anche gli amanti dei formati ridotti possono ritenersi soddisfatti, utilizzando il Core TKL della tastiera e connettendo il tastierino numerico all'evenienza o mantenendolo leggermente distaccato tramite l'apposita prolunga.

Non essendo presente una ghiera separata per il volume, ma dovendo necessariamente accedervi tramite il menu del Media Dock, nonostante la maggiore resa accattivante, ne risente la praticità e  l'immediatezza con la quale l'operazione può essere portata a termine.

Il sistema di cable routing è forse uno dei più completi mai visti su una tastiera e ha saputo stupirci permettendo il passaggio di numerosi cavi al di sotto della stessa, riducendo l'ingombro complessivo del setup.

Anche l'innovativo sistema di inclinazione affidato ai piedini magnetici, che potrebbe trasmettere una sensazione di instabilità a prima vista, è riuscito a convincerci grazie all'incredibile forza di attrazione dei magneti (che risultano ben ancorati al corpo della tastiera) ed alla presenza delle finiture antiscivolo.


MOUNTAIN Everest Max 6. Prova sul campo 2 


Passiamo agli switch CHERRY MX SILENT Red, una delle tante varianti messe a disposizione dal giovane produttore teutonico.

Il feedback di utilizzo è pressoché analogo a quello trasmesso dalla variante RED, con il vantaggio di una maggiore riduzione del rumore e, di conseguenza, una migliore versatilità della tastiera agli ambienti di utilizzo.

I keycaps in ABS, nonostante non possano essere comparabili alla qualità della variante in PBT, acquistabile come accessorio opzionale, sono comunque di buona fattura.

Infine, finalmente, un produttore che ci porta rispetto con la presenza della localizzazione italiana, fattore di fondamentale importanza in una tastiera che può avere, tra i suoi target di utilizzo, anche la produttività e la scrittura.


Gaming

MOUNTAIN Everest Max 6. Prova sul campo 3


Per la prova sul campo, la scelta è ricaduta sul celebre MOBA League Of Legends, in voga dal 2009 e punto di riferimento per il gaming competitivo.

Gli switch CHERRY MX SILENT Red, grazie alla corsa leggermente ridotta rispetto alla variante Red standard, uniti alle funzioni N-KEY Rollover e anti-ghosting al 100%, ci hanno permesso di gestire qualunque situazione nel migliore dei modi con una elevata reattività.

Poiché il titolo richiede una buona manualità, la possibilità di riprogrammare ogni singola pressione ed eventualmente registrare delle Macro, è risultata di vitale importanza.

Tramite Base Camp abbiamo registrato su tasti vicini le pressioni che tipicamente esercitavamo in sequenza durante le nostre partite, riducendo di qualche millesimo di secondo il tempo necessario a portare a termine le combinazioni.

Sebbene sia un lasso di tempo infinitesimale, in un gioco come League Of Legends tale aspetto può fare la differenza tra vittoria e sconfitta.

Come già accennato precedentemente, la modalità di accesso alla selezione del volume ne rende difficile la regolazione in maniera immediata e, questa, durante le sessioni di gioco più frenetiche, risulta l'unica nota dolente della tastiera.


Produttività

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Per quanto riguarda la produttività, la MOUNTAIN Everest Max è stata messa alla prova sui tipici software di editing e per la scrittura di questa recensione.

I CHERRY MX SILENT Red, sebbene non siano pensati principalmente per l'ambito produttivo considerato il feedback lineare e l'impossibilità, quindi, di avvertire il ritmo di battitura, ci hanno comunque consentito di portare a termine senza troppe fatiche tutte le operazioni sopra elencate.

A facilitare il tutto, la presenza del layout ITA e la possibilità di registrare Macro funzionali ad operazioni ripetute di frequente.

A garantirne, infine, la massima comodità d'utilizzo, ci pensa il poggiapolsi ergonomico, che è riuscito ad azzerare lo sforzo dei nostri polsi nelle lunghe sessioni di lavoro.