2. Visto da vicino


GIGABYTE XM300 2. Visto da vicino 1 


Realizzato in semplice plastica, il GIGABYTE XM300 misura 130mm in lunghezza e si sviluppa con una forma allargata sul retro.

La finitura utilizzata è un classico smalto, sicuramente soggetto ad eventuali graffi, ma poco avvezzo a degradarsi velocemente con il sudore.


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L'incavatura su entrambi i lati è pronunciata e presenta una notevole "durezza" nelle linee, con qualche spigolo deciso.


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Lateralmente è disponibile un grip dalla tipologia insolita, ovvero in gomma piena e con un intaglio meno elaborato rispetto alle solite soluzioni, più simili ad un "antiscivolo".

Molto pronunciata la "gobba", secondo uno schema molto familiare, per una migliore ergonomia in una serie di casi che dettaglieremo in avanti, con il prosieguo dei test.


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Parallelamente al lato destro, la stessa tipologia di inserto gommato è replicata sull'altro lato, dove troviamo anche i due pulsanti laterali.

Il profilo frontale, ondulato, consente un appoggio ergonomico per le due dita, che troveranno istintivamente il punto ideale per l'attuazione dei tasti.


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In gomma piena, la rotellina di scorrimento è caratterizzata da un buon grip e poco gioco meccanico sull'asse orizzontale, aspetto che rientra nella classe "media" di qualità per le periferiche competitive.


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La base non riserva particolari sorprese: una configurazione a tre padsurfer in teflon copre con sufficienza il perimetro, assicurando la stabilità necessaria tipica di un buon mouse gaming.

Al centro, senza alcun offset, il sensore ottico PixArt S3988 da 6400 DPI.


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Il GIGABYTE XM300 è anche capace di offrire una retroilluminazione di tipo RGB, dallo stile discreto ed adatto a fornire quel minimo di personalizzazione estetica che è diventata ormai indispensabile per ogni periferica da gioco.