2. Visto da vicino


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Il Plextor M6e Black Edition, come il suo predecessore, è fondamentalmente costituito da un SSD con connettore M.2 (PX-AG256M6e-BK) e da un compatto adattatore PCI Express 2.0 x2, le cui dimensioni sono pari a 180,98 x 121,04 x 22,39mm per 180gr di peso.

Trattandosi di una scheda a mezza altezza e mezza lunghezza, l'unità potrà essere installata agevolmente anche in case di dimensioni molto compatte, preferibilmente con finestra, in maniera tale da far risaltare il suo aggressivo design.

Molto gradevole, infatti, la cover realizzata in acciaio verniciato in nero con finitura satinata sul quale è applicato un dissipatore alettato in alluminio di colore rosso che crea un accattivante contrasto. 

Decisamente bella anche la staffa, la quale condivide con la cover sia il tipo di verniciatura che la presenza di un buon numero di fori di aerazione per il raffreddamento della componentistica del drive.


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Il retro del PCB risulta completamente libero da componenti e presenta soltanto i punti di ancoraggio della staffa e del dissipatore, oltre che un'etichetta riportante tutte le informazioni riguardanti l'unità ed il sigillo di garanzia che va a coprire una delle viti.

Ricordiamo, ancora una volta, che la rottura di tale sigillo fa inevitabilmente decadere la garanzia sul prodotto, ma in questo caso dissentiamo con la scelta del produttore visto che sarebbe stato molto comodo avere la possibilità di utilizzare il drive collegandolo direttamente ad uno slot M.2. previa rimozione dall'adattore PCIe.


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Rimuovendo le quattro viti di blocco possiamo togliere la cover e mettere a nudo la parte anteriore dell'adattatore del nostro Plextor M6e Black Edition.

Su questo lato del PCB troviamo il connettore M.2 che accoglie il nostro SSD e tutta l'elettronica di gestione che si occupa della conversione dei segnali per far sì che quest'ultimo riesca a dialogare correttamente con il sistema attraverso lo slot PCIe.

Tra i vari componenti abbiamo anche i LED di stato con package di tipo SMD posizionati nelle immediate vicinanze della staffa di fissaggio.


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Un'ulteriore immagine ci mostra l'unità SSD estratta dallo slot M.2. dopo aver rimosso la relativa vite.

Da notare il connettore SATA di alimentazione ausiliaria presente in alto sulla parte terminale del PCB, utilizzabile sulle mainboard più datate qualora non siano in grado di alimentare correttamente l'unità attraverso lo slot PCIe.

Per coloro che volessero monitorare lo stato di funzionamento del drive direttamente sul LED presente sul cabinet, è possibile in alternativa collegare l'apposito cavetto al connettore presente sulla parte terminale del PCB, in prossimità del bordo inferiore.


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Due viste della cover che mettono in risalto l'ottima fattura del dissipatore di cui, normalmente, vediamo soltanto una piccola porzione.

Come potete osservare, il produttore non ha lesinato sulla quantità di alluminio ed ha provveduto ad adottare un efficace pad termico in grado di trasferire in modo efficiente tutto il calore prodotto dai componenti verso l'esterno.


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Diamo ora un'occhiata da vicino alla nostra unità SSD che utilizza un fattore di forma M.2 2280 e ha un PCB dalle dimensioni ridottissime che termina, da una estremità, con un pettine che andrà inserito nello slot M.2 e, dall'altra, con un foro necessario al relativo blocco.

Le dimensioni, pari a 22 x 80 x 3,85mm, permettono di alloggiare in maniera abbastanza agevole fino a quattro NAND Flash per ciascuno dei due lati, oltre al controller ed il chip adibito alla cache.

Ricordiamo ai lettori che le schede con fattore di forma M.2 possono avere una larghezza di 12, 16, 22 e 30mm ed una lunghezza massima di 110mm, da cui deriva lo specifico nome del form factor.

Sul lato anteriore possiamo osservare un'etichetta che riporta il logo Plextor, il nome del prodotto, il part number, il seriale, tensione e corrente nominali, data e luogo di produzione, oltre a tutte le certificazioni in possesso del drive.

La stessa è applicata direttamente su alcuni componenti tra i quali uno dei quattro chip NAND Flash ed il chip DRAM da 512MB di cache posto nelle vicinanze del pettine.


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Sul lato opposto, in posizione speculare rispetto ai componenti già visti, troviamo gli altri quattro chip NAND Flash ed il controller Marvell 88SS9183, il tutto contornato dall'elettronica secondaria realizzata con componentistica SMD miniaturizzata.

Il Marvell 88SS9183-BNP2 è un controller di ultimissima generazione realizzato su socket BGA che utilizza due strati fisici PCIe nativi, il che significa che supporta due linee PCIe di seconda generazione.

Il protocollo di trasmissione adotta un'interfaccia conforme con il nuovo standard SATA Rev. 3.2 che garantisce, in linea teorica, 16 Gb/s in slot x4 con standard 2.0 e ben 32 Gb/s in slot x4 con standard 3.0.

Per quanto concerne la sicurezza dei dati, il controller supporta la codifica con chiave di criptazione AES a 256 bit. 


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Gli otto chip di memoria, identificati dalla sigla TH58TEG8DDJBA8C, sono prodotti con processo litografico a 19nm da Toshiba e con una densità di 256Gbit (32GB).

Il sistema di denominazione utilizzato da Toshiba per i suoi chip è di tipo alfabetico e l'undicesima lettera, nel nostro caso la "J", sta ad indicare il processo di fabbricazione a 19nm, mentre il penultimo carattere, che è un "8", significa che il package contiene quattro die da 8GB cadauno, per un totale di 32GB.

Queste particolari NAND Flash utilizzano una configurazione MLC (Multi Level Cell), un package del tipo 132 BGA, sono conformi allo standard DDR Toggle Mode 2.0 ed hanno un lifetime stimato in circa 3.000 cicli di scrittura.

Segnaliamo che un'interfaccia di tipo sincrono consente di scambiare un maggior quantitativo di dati con evidenti benefici dal punto di vista prestazionale.

Non visibile nelle immagini, ma comunque presente, abbiamo infine un chip di DRAM cache DDR3L-1600 da 512MB, di produzione Nanya, che affianca il controller fornendo un valido aiuto in termini di boost prestazionale e facilitando le operazioni di Garbage Collection.