16. Conclusioni


Per chi come Nexthardware ha la fortuna di testare la stragrande maggioranza degli SSD di nuova generazione, trovare un prodotto che sia realmente in grado di fare la differenza risulta sempre più difficile.

I limiti del protocollo di comunicazione SATA III fanno sì che le prestazioni dei moderni SSD di fascia alta siano oramai molto allineate, con piccole differenze imputabili al tipo di fìrmware o di controller utilizzati.

Il Vector 150, nonostante le premesse, non rappresenta un'eccezione alla regola, penalizzato probabilmente dal notevole livello prestazionale messo in mostra dal suo predecessore.

Dal punto di vista del design e della qualità costruttiva i due prodotti sono praticamente identici, entrambi in grado di distinguersi per la scelta di materiali, per le eccellenti finiture e l'estrema precisione nell'assemblaggio.

Eventuali differenze vanno cercate, quindi, soltanto dal punto di vista delle prestazioni, della durata nel tempo e delle tecnologie adottate per garantire la sicurezza dei dati.

Per quanto riguarda le prestazioni pure, i nostri test, pur evidenziando una certa superiorità del nuovo modello nei test di copia che esaltano le "sustained performance", non ci hanno restituito risultati tali da giustificare il pensionamento precoce della linea Vector, anzi ...

Un punto a favore del nuovo Vector 150 lo possiamo certamente trovare nei test di lettura random su file di piccole dimensioni, dove abbiamo notato un certo livellamento prestazionale nel passaggio da una condizione di lavoro normale (QD 3) ad una più gravosa, ovvero con Queue Depth pari a 32.

Entrambi i prodotti sono comunque in grado di garantire una eccellente costanza prestazionale nel passaggio sia dalla condizione di drive vuoto a pieno che in quella da vergine a usurato, indifferentemente dalla tipologia di dati trattati, comprimibili o incomprimibili.

Ma il Vector 150 va valutato per aspetti che sono abbastanza lontani da ciò che generalmente cerca un normale utente.

Sul fronte della durata nel tempo, e qui veniamo ai suoi veri punti di forza, nonostante l'utilizzo di NAND Flash realizzate con processo produttivo a 19nm, l'unità è garantita dal produttore per un numero notevolmente più alto di scritture giornaliere (50GB) nell'arco dei 5 anni.

Secondo le stime di OCZ, infatti, la durata teorica del nuovo drive è del 150% superiore rispetto al vecchio modello, di qui il nome che gli è stato assegnato.

Anche sul fronte della sicurezza dei dati, grazie alla possibilità di criptare i contenuti con una chiave di codifica AES a 256 bit, il modello in prova ha una marcia in più rispetto al Vector che andrà a sostituire, che si ferma ad una codifica a 128 bit.

Il prezzo su strada del nuovo OCZ Vector 150 240GB si aggira in Italia intorno ai 230 €, a nostro avviso congruo alla luce di quanto offerto in termini di qualità e affidabilità per un utilizzo professionale, dove ha pochi rivali, della garanzia di 5 anni e del bundle che lo accompagna.


VOTO: 4,5 Stelle


OCZ Vector 150 240GB 16. Conclusioni 1 


Si ringrazia OCZ Technology per il sample gentilmente fornito in recensione.


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