Nel mondo delle macchine fotografiche reflex di tipo digitale assistiamo ad un aumento costante della risoluzione dei sensori. Questo si traduce nel fatto che i file generati a seguito dello scatto, specialmente se si tratta di RAW, possano raggiungere dimensioni veramente ragguardevoli. Possediamo al momento una Canon EOS 7D, equipaggiata con un sensore APS-C da ben 18mp: i file RAW si attestano su circa 22/24mb, mentre i JPEG sui 6/7mb.

A questo punto è spontaneo domandarsi a cosa serva una compact flash, la memoria con cui la nostra fotocamera è compatibile, come la Kingston CF/16GB–U3. In effetti qualora scattassimo sporadicamente e sempre a scatto singolo, non noteremmo differenze tra una memoria ed un'altra.

Si rende necessaria quindi un'ulteriore precisazione, tutti gli scatti che effettuiamo vengono temporaneamente stoccati in un buffer e progressivamente scritti nella memoria. E' semplice a questo punto capire che una memoria veloce consente uno svuotamento più efficiente del buffer a tutto vantaggio della prontezza di risposta della macchina per lo scatto successivo. Se aggiungiamo che una fotocamera come la Canon EOS 7D è in grado di scattare in sequenza fino a 8 fotogrammi al secondo, ci si rende conto di quanto sia importante avere la macchina sempre pronta a catturare quanti più istanti possibili. Una memoria “lenta”, ci metterebbe in seria difficoltà in quanto la fotocamera, dopo una sequenza di “n” scatti, potrebbe rimanere troppo tempo impegnata a svuotare il buffer, rimanendo di fatto bloccata.