6. Prova sul campo


Non ci resta che testare sul campo il nuovo Razer DeathAdder V3 Pro per valutarne ergonomia, autonomia e performance nelle più svariate condizioni di utilizzo.


Razer DeathAdder V3 Pro 6. Prova sul campo 1 


Per i test abbiamo fatto uso, come di consueto, del nostro RIG Razer redazionale composto dalle seguenti periferiche.


Periferiche
Razer
Tastiera
BlackWidow V3 Pro
Mouse
DeathAdder V3 Pro
Tappetino
Acari e Firefly Cloth Edition
Sistema audio
Leviathan V2
Headset
Razer Kraken V3 Pro
Microfono
Seiren Pro
Joypad
Xbox One X'S Controller
Sedia
Razer Iskur Black Edition
Illuminazione ambientale
Chroma HDK & Philips Hue Play


Ergonomia

Nonostante le modifiche apportate da Razer al design del nuovo DeathAdder V3 Pro, non abbiamo riscontrato grosse differenze, in termini di ergonomia, rispetto ai precedenti modelli della serie: si tratta pur sempre di un mouse ergonomico per destrorsi dal design consolidato.

L'allungamento della struttura e la maggiore curvatura del dorso hanno rappresentato comunque un plus per questo modello durante le sessioni di gioco e di produttività, in particolare per gli utenti, come nel nostro caso, dotati di mani di grandi dimensioni.

Con il DeathAdder V3 Pro è possibile utilizzare tutte le impostazioni possibili, inclusa la presa Palm, nonostante la Claw e la Fingertip continuino ad essere le più indicate.

Come accaduto con il Viper V2 Pro, il mouse è privo degli inserti laterali gommati ma, nonostante ciò, grazie al rivestimento leggermente ruvido non abbiamo riscontrato problemi di presa.

Per i più esigenti ricordiamo, comunque, che in bundle vengono forniti i grip tape per aumentare la presa.

Anche in questo caso li abbiamo trovati poco gradevoli, sia per l'impatto sull'estetica che per quanto concerne il feedback al tatto.

Ancora una volta impeccabili gli switch ottici di terza generazione utilizzati per i pulsanti principali, che abbiamo avuto modo di provare in altre occasioni, in questo caso ancora più reattivi grazie alla suddivisione della scocca in due parti di grandi dimensioni che permetterà di fare click in tutti i punti.

Una menzione particolare va alla rotellina di scroll maggiorata che è risultata decisamente comoda.

Come per il Viper V2 Pro, la regolazione degli step dei DPI verrà effettuata attraverso il tasto posto inferiormente, assolutamente scomodo e che difficilmente verrà utilizzato durante le sessioni di gaming più intense.


Razer DeathAdder V3 Pro 6. Prova sul campo 2 


Il peso, ulteriore novità di questo modello, è di oltre 20 grammi in meno rispetto al precedente modello, parliamo di 64 grammi rispetto agli 88 del DeathAdder V2 Pro.

Non è dato sapere, comunque, per quale motivo il modello di colore nero pesi 1 grammo in meno della versione in nostro possesso ...

Dopo svariate ore di utilizzo possiamo garantirvi che la differenza, rispetto al mouse che utilizziamo quotidianamente (Viper Ultimate - 74g) si sente, lo sforzo del polso è decisamente inferiore, una caratteristiche fondamentale per gli atleti di eSport.


Tempi di ricarica ed autonomia della batteria

Il DeathAdder V3 Pro è dotato di una batteria a litio estremamente leggera, di cui non sono state rese note le specifiche (presumibilmente la medesima utilizzata per il Viper V2 Pro), che ci ha consentito di raggiungere quasi 60 ore di utilizzo continuativo (per gran parte del tempo il mouse è stato impostato su 2000 DPI a 1000Hz di Polling Rate).

La durata della batteria è calata drasticamente utilizzando il dongle HyperPolling, scendendo a poco più di 15 ore (2000 DPI - 4000Hz).

Per ricaricare al 100% la batteria sono state necessarie circa quattro ore tramite connessione USB.


Gaming - Life is Strange: True Colors

Razer DeathAdder V3 Pro 6. Prova sul campo 3


Per la prima prova in ambito gaming abbiamo scelto Life is Strange: True Colors, l'avventura grafica sviluppata da Deck Nine Games e pubblicata da Square Enix su tutte le piattaforme, PC incluso, lo scorso anno.

Il titolo narra delle vicende di Alex Chen, che si ricongiunge dopo otto anni al fratello Gabe.

L'uccisione del fratello in un incidente misterioso porterà la protagonista a ricercare la verità, un turbinio di emotività ed empatia, grazie alla capacità di percepire le emozioni delle persone circostanti.

Life is Strange: True Colors è uno dei titoli compatibili con l'ecosistema Chroma: durante la storia numerosi saranno gli effetti di luce rappresentati sulle periferiche Razer compatibili, in particolar modo durante la manifestazione dei poteri con effetti di luce ed i colori su schermo.

Nonostante si tratti di un'avventura basata sull'esplorazione siamo riusciti ad apprezzare le potenzialità del DeathAdder V3 Pro grazie all'impeccabile precisione del sensore ottico Focus 30K.

I movimenti di visuale fluidi, così come i click sempre reattivi garantiti dagli switch ottici di terza generazione, unitamente agli effetti RGB Chroma, hanno garantito un'esperienza di gioco degna di nota.

Siamo certi che anche i casual gamer apprezzerebbero la bontà di questo mouse, estremamente leggero, performante e realizzato in maniera impeccabile.


Gaming - Valorant

Razer DeathAdder V3 Pro 6. Prova sul campo 4


Dopo una breve parentesi "poco movimentata", abbiamo deciso di tuffarci nel consueto Valorant per testare al meglio il mouse nell'ambito di appartenenza, le competizioni.

Ricordiamo, per i pochi che non dovessero ancora conoscerlo, Valorant è uno sparatutto in prima persona multiplayer tattico sviluppato da Riot Games, incentrato sulla strategia e sulla cooperazione, pensato per due squadre di cinque giocatori in cui ogni componente sceglierà una delle classi disponibili (Controllori, Assassini, Iniziatori e Sentinelle) per portare a compimento gli obiettivi delle quattro modalità selezionabili (Non Competitiva, Assalto Spike, Competitiva e Deatmatch).

La risposta del sensore Focu Pro 30K è stata impeccabile anche in questo caso, sia utilizzando il mousepad Acari che il Firefly Cloth Edition, risultando preciso in ogni frangente, sia in modalità cablata che wireless.

Le molteplici configurazioni possibili tramite il software di gestione Synapse (tra cui regolazione fine del LOD e della Landing Distance) ci hanno permesso di personalizzare al massimo il DeathAdder V3 Pro in base al nostro stile di gioco e alle nostre esigenze.

L'utilizzo del dongle HyperPolling ci ha consentito di settare un Polling Rate di ben 4kHz, aumentando la fluidità di movimento percepita.

Ovviamente è consigliato l'utilizzo di monitor ad altissimo refresh (240 o 360Hz) per usufruire appieno di questa caratteristica.


Razer DeathAdder V3 Pro 6. Prova sul campo 5 


Produttività

Come di consueto, tutte le foto che trovate in questa recensione sono state editate con il mouse in prova utilizzando il software di photo editing per eccellenza: Adobe Photoshop CC 2022.

Avendo già provato in passato il sensore ottico Focus 30K, sapevamo cosa aspettarci, ma siamo rimasti comunque colpiti ancora una volta dell'estrema precisione del tracciamento, in particolare a basse risoluzioni.

L'utilizzo dell'HyperPolling (4000Hz) è tangibile anche sul fronte produttività, garantendo un posizionamento del mouse impeccabile e consentendoci di ritagliare a mano libera alcune porzioni di foto senza errori.

La modalità Hypershift si è rivelata ancora una volta utile, consentendoci di rimappare i tasti con le scorciatoie più utilizzate senza alterare il normale funzionamento dei tasti laterali (Standard: Back e Forward, Hypershift: Ultimo filtro (Alt+Ctrl+F) - Duplica Livello).

Per l'ennesima volta non siamo riusciti nemmeno lontanamente ad avvicinarci ai 30.000 DPI di risoluzione massima garantiti dal sensore, che riteniamo assolutamente inadatti a qualunque utilizzo anche con setup multi-monitor 4K (forse ci sarà speranza con un 8K).