5. Prova sul campo


Passiamo dunque alla prova sul campo testando la nuova K63 sia in ambito videoludico che in quello produttivo, valutandone ergonomia, qualità dei materiali e prestazioni offerte.


CORSAIR K63 5. Prova sul campo 1 


Ergonomia

La CORSAIR K63, come tutte le TKL in commercio, è una tastiera estremamente compatta pensata principalmente per l'utilizzo in gaming, data l'assenza del tastierino numerico.

Se da un lato le dimensioni ridotte riescono a garantire un trasporto agevole ed una drastica riduzione degli ingombri, dall'altro vanno, per forza di cosa, a pesare sull'ergonomia.

Passare da una tastiera decisamente più ampia e dotata di poggiapolsi dedicato ad una TKL ci ha creato qualche grattacapo iniziale, ma dopo poche decine di minuti la K63 è riuscita a metterci comunque a nostro agio.

Buona nel complesso la qualità costruttiva, complice una massiccia struttura da oltre 1kg in grado di fornire un'ottima sensazione di solidità.

La predisposizione per un poggiapolsi opzionale lascia inoltre un buon margine di personalizzazione dal punto di vista ergonomico, motivo per cui attendiamo fiduciosi ulteriori informazioni al riguardo.

Per quanto concerne gli switch la scelta di CORSAIR è ricaduta sui "sempreverdi" CHERRY MX Red, ormai presenti su molteplici tastiere da gaming.

Nel dettaglio si tratta di componenti lineari (medesima forza da imprimere sia ad inizio che a fine corsa) caratterizzati da una soglia di attivazione piuttosto bassa (poco più di 45g), ideali per i giochi frenetici come MMORPG ed FPS online che richiedono pressioni veloci ed immediate.


Test Rumorosità


Trattandosi di switch lineari, quindi privi di feedback tattile e sonoro, era lecito aspettarsi una soglia di rumorosità abbastanza contenuta.

Difatti il fonometro mostra un picco massimo di 56 dBA rispetto agli oltre 60 ottenuti dalle varianti "clicky" come i CHERRY MX Blue oppure i Razer Green.

N.B. La cattura dell'audio è stata effettuata tramite un microfono a condensatore Razer Seiren Pro a circa 5 cm di distanza per fornire un dato indicativo; la rumorosità effettiva sarà nettamente inferiore a quella udibile in video.


Gaming

CORSAIR K63 5. Prova sul campo 2 


Per la prova in ambito gaming la scelta è ricaduta su uno dei titoli più acclamati e discussi dello scorso anno: parliamo di Quantum Break, l'ultima fatica di Remedy Entertainment, la software house che ha dato alla luce capolavori del calibro di Max Payne (2001), Max Payne 2 - The Fall of Max Payne (2003) e Alan Wake (2010).

Si tratta di uno sparatutto in terza persona decisamente frenetico, in cui la velocità dei movimenti rappresenta la chiave di volta per portare a termine la campagna, in particolar modo al massimo della difficoltà.

Nonostante il mercato odierno offra soluzioni più evolute dal punto di vista tecnico, gli MX Red continuano ad essere gli switch di riferimento del produttore tedesco, almeno per quanto riguarda la scena gaming.

Difatti, la nuova K63, unitamente ad un sistema di Anti-Ghosting e N-Key Rollover totale, riesce ad offrire una risposta estremamente rapida ed affidabile garantendo un controllo preciso del personaggio.

Le funzionalità Macro, assegnabili all'avvio di un determinato gioco e usufruibili rimappando uno dei tasti inutilizzati, risulteranno estremamente utili, soprattutto negli FPS e negli MMO.

Ancora una volta ricordiamo l'estrema bontà del software di gestione che risulterà semplice e completo rivelandosi uno dei migliori disponibili sulla piazza.


Produttività

CORSAIR K63 5. Prova sul campo 3 


La CORSAIR K63 risulta essere un buono strumento anche in ambito produttivo, persino in caso di utilizzo dei software di videoscrittura grazie ad una rumorosità mai fastidiosa e alla presenza del layout italiano.

Nonostante gli switch lineari CHERRY MX Red siano quelli meno adatti alle operazioni di scrittura, data una soglia di attivazione minima, non abbiamo riscontrato errori di sorta anche durante il cosiddetto "speed typing".

Qui l'assenza del tastierino numerico si fa sentire, ma bisogna farsene una ragione ...