3. Prova sul campo


Passiamo ora al test delle capacità reali del ROG STRIX MAGNUS e per fare ciò abbiamo adottato le più stringenti condizioni di prova possibili senza, per questo, rendere irreale e non replicabile la nostra esperienza.

Abbiamo ridotto al minimo il rumore proveniente dal PC ed abbiamo cercato il miglior equilibrio possibile tra la distanza di utilizzo e guadagno (regolabile dalla rotellina apposita), sia con il microfono molto vicino (condizione ideale per lo streaming) che posto oltre la tastiera per simulare un utilizzo più generico.

Da notare che un elevato guadagno può introdurre notevoli distorsioni, mentre avvicinare troppo il microfono potrebbe introdurre qualche effetto di prossimità e rendere evidenti alcuni rumori del parlato (pop noise) che non vorremmo certamente trasmettere, anche perché il MAGNUS è sprovvisto di pop filter.

Nel video a seguire troverete un test dal vivo, eseguito a circa 15 cm di distanza dall'utilizzatore e con il guadagno già ottimizzato per il ottenere il miglior risultato possibile.



Andiamo dritti al punto: il MAGNUS è in grado di offrire una registrazione accurata e ben estesa su tutte le frequenze impegnate dalla voce e con le dovute ottimizzazioni, tra distanza, guadagni ed eventuale post processing, fornendo la qualità audio richiesta per una trasmissione che possa essere percepita come professionale.

Il regolatore del guadagno, se portato subito al massimo, può facilmente e velocemente introdurre distorsioni dell'ampiezza nel registrato, motivo per cui dovremo assicurarci fin da subito di trovare un buon equilibrio tra guadagno e distanza di registrazione.

A questo punto abbiamo la necessità di capire quale delle tre modalità di registrazione andare ad utilizzare, ognuna delle quali, ovviamente, offre vantaggi e svantaggi che  cercheremo di spiegare nella maniera più semplice e didattica possibile, tenendo presente che molti streamer aspiranti o tali hanno già una sufficiente infarinatura in materia.


ASUS ROG STRIX MAGNUS 3. Prova sul campo 1 


Cardioide

La più "comoda" e diffusa delle figure polari per chi registra la voce di un singolo speaker e non ha la necessità di riprodurre né la spazialità, né i suoni circostanti dell'ambiente, che vengono attenuati proprio dalle caratteristiche fisiche di questa modalità.

Il microfono cardioide è dunque unidirezionale, ovvero registra i suoni con efficacia maggiore in cono di fronte al microfono, ridotta a 90 gradi e quasi nulla in direzione opposta a quella frontale.

In cardioide il MAGNUS diventa "selettivo" e sarà in grado di registrare con un volume molto maggiore la voce dello streamer in rapporto ai rumori provenienti dalle altre direzioni, assicurando un certo grado di riduzione di questi ultimi, molto efficace e non distorsivo come quello software, proprio perché legato ad una proprietà "fisica" del microfono.

Questa è dunque la modalità preferibile per lo streaming, poiché la voce è ripresa in maniera perfetta e con naturale estensione sia verso il basso che l'alto.

Torna abbastanza difficile quantificare il rumore di fondo, soprattutto in ragione di una destinazione d'uso come la scrivania di un giocatore, dove il raffreddamento ed un'immancabile tastiera meccanica definiscono una situazione del tutto differente da uno studio di registrazione.

Per aumentare il livello di isolamento dai click degli switch meccanici possiamo consigliare di posizionare il microfono sulla destra, poco davanti alla tastiera: tale scelta impedirà l'uso di certi tasti come il numpad o le frecce, comunque inutilizzati in gioco.


Stereo

Questa modalità aggiunge precisione nella riproduzione di una scena complessa ed una maggiore ricchezza di dettagli e direzioni dall'ambiente (spazialità), specie in presenza di più speaker o altri strumenti.

La voce può risultare anche più corposa e presente rispetto al cardioide, ma non senza un prezzo da pagare in quanto aumenta il guadagno sui rumori ambientali (click, ventole e scricchiolii) e, di conseguenza, il controllo degli elementi presenti nella stanza di registrazione è più difficile.

Pensiamo ancora che questa modalità, a meno di specifiche esigenze, non sia preferibile alla cardiode: i click dalla tastiera saranno più facilmente definiti, ad esempio, con buona pace degli ascoltatori che si chiederanno quale switch monta esattamente la vostra meccanica di fiducia.


ENC

Come il nome suggerisce, in questa modalità il rumore ambientale viene ridotto, stando a quanto ci è possibile estrapolare dal materiale ASUS disponibile, tramite un quarto microfono che registra da un'altra posizione, il cui output è utilizzato dunque per eliminare i suoni ambientali dal segnale trasmesso in un modo simile a quanto accade con algoritmi specifici.

Tuttavia, il livello di cancellazione attiva attuato è imponente e non molto regolabile, di conseguenza il risultato è molto simile ad un applicazione smisurata di filtri noise gate e noise reduction, qualcosa che anche i meno esperti di editing audio raccomandano di non fare alle prese con una registrazione per gli ovvi risultati.

Il rumore degli switch è ancora catturato, ma l'efficacia con altri rumori ambientali è notevole.

L'unico utilizzo possibile è in ambienti parecchio rumorosi, ma lo streamer più capace farebbe meglio ad utilizzare gli strumenti messi a disposizione da software quali OBS Studio per ottenere il risultato voluto a partire dalla modalità cardioide, piuttosto che ricorrere a questa.

Abbiamo avuto occasione di sperimentare un problema molto simile con le ultime ROG Centurion dotate sempre di un sistema ENC che ASUS, a seguito dei feedback ricevuti, ha quasi del tutto risolto con il rilascio di nuovi firmware, motivo per cui non dubitiamo posso fare altrettanto con il MAGNUS.