4. AMD Radeon R9 290X - PCB
Una volta rimosso il dissipatore, si può accedere al PCB della scheda e alla nuova GPU Hawaii.
Come di consueto, sconsigliamo di effettuare questa procedura a meno che non desideriate sostituire il sistema di raffreddamento di fabbrica, tenendo però in considerazione l'eventuale perdita della garanzia del produttore.
La prima cosa che colpisce è, senza dubbio, la dimensione della GPU Hawaii che, con i suoi 438mm^2 (superficie del die), rappresenta il componente più grande installato sul PCB.
Disposti ordinatamente attorno alla GPU troviamo ben 16 moduli di memoria GDDR5, prodotti da Hynix, per un totale di 4GB di V-RAM.
Un simile quantitativo di memoria è significativo solo in abbinamento a schermi con risoluzioni 4K, oppure con videogiochi che fanno uso di texture ad altissima risoluzione, queste ultime spesso fornite come pacchetti aggiuntivi al videogioco o come modifiche di terze parti.
La sezione di alimentazione della GPU è composta da sei fasi, così da garantire una miglior stabilità nell'erogazione dell'energia, caratteristica molto importante nelle R9 290X che fanno della gestione energetica una delle tecnologie chiave per gestire la frequenza della stessa.
Per alimentare correttamente la AMD Radeon R9 290X è necessario collegare un cavo di alimentazione PCI-E 6pin e un cavo PCI-E 8pin.
Pur non essendo dichiarato ufficialmente, il Thermal Design Power della Radeon R9 290X dovrebbe aggirarsi attorno ai 250W, comparabile, quindi, a quello delle dirette concorrenti NVIDIA.