Quando si parla di ASUS, almeno per quanto ci riguarda, la mente ci porta subito ai prodotti Republic of Gamers (o semplicemente ROG), indubbiamente identificando i nostri utenti con essi alcune delle migliori soluzioni premium sul mercato, che si distinguono nettamente per qualità e design da tutto ciò che li circonda.

Ci sono stati comunque tentativi di diversificare l'offerta, con il marchio TUF ad esempio, ma la sfera di influenza è rimasta limitata al mondo delle schede madri.

Nell'ultimo periodo, però, nello specifico con la linea STRIX, il colosso asiatico sta seriamente occupando il mercato con un brand che sta diventando particolarmente riconoscibile ed attento alle esigenze di quei giocatori che vorrebbero il massimo dai propri acquisti, ma senza quelle caratteristiche accessorie e poco attinenti al gaming che porterebbero ad un inutile rialzo dei prezzi.

Dalle schede video alle periferiche, è innegabile che il mercato delle soluzioni STRIX è in rapida crescita, e l'aggiunta delle nuovissime cuffie STRIX 7.1, dotate di ben cinque altoparlanti per padiglione, ha contribuito a catturare l'interesse anche dell'utenza enthusiast, generalmente più sensibile al fascino emanato dal marchio ROG.



Con il prodotto che analizzeremo oggi ci avventureremo nel mondo delle cuffie multicanale reale, nate per restituire un'esperienza surround sensibilmente migliore rispetto a quella offerta dalle normali soluzioni stereo, che prevedono invece l'uso di un software in grado di emulare l'audio posizionale tramite un unico driver per padiglione.

La discussione attorno a questo tipo di cuffie è attualmente piuttosto accesa tra chi fa notare l'evidentissima resa del multicanale ed i suoi detrattori, che pongono l'accento sulla differenza di qualità sonora a parità di prezzo.

In linea di massima entrambi i punti di vista sono corretti ma, dal momento che non esiste il prodotto perfetto, la scelta di uno dei due approcci è essenzialmente legata all'importanza che diamo all'ambito di specifico utilizzo, ribadendo che un audio posizionale di alto livello in game non può prescindere dalla presenza e dal buon bilanciamento di un numero di driver superiore alla canonica coppia delle normali cuffie stereo.


ASUS STRIX 7.1  
Driver (per singolo padiglione)
Frontale da 40mm
Subwoofer da 40mm
 Centrale da 30mm
 Laterale da 20mm
Posteriore da 20mm
 Materiale
Neodimio
 Risposta in frequenza
20  ~ 20.000Hz
Microfono
a pattern unidirezionale
 Sensibilità microfono
-40dB
 Risposta in frequenza
50 ~ 16.000Hz
Cablaggi
Cavo headset da 1,5m
Cavo USB da 1,5m
 Connettività2 porte USB 2.0 full speed
CompatibilitàPC e Mac
Peso
450 grammi
 Caratteristiche peculiari
Cancellazione attiva del rumore al microfono, amplificazione dedicata, modalità stereo e quattro profili di equalizzazione preimpostati.


Le ASUS STRIX 7.1 non sono un headset analogico come le concorrenti Tiamat di casa Razer, ma sfruttano una stazione audio connessa al PC via USB che funge sostanzialmente da scheda audio esterna.

Questa particolare scelta progettuale se da un lato va ad eliminare l'uso di qualsiasi software da parte dell'utilizzatore, che spesso può essere fonte di problemi, e consente più facilmente di avere a portata di mano i controlli, soprattutto in gioco, dall'altro allontana decisamente quanti siano in possesso di schede audio discrete per il pilotaggio di un sistema multicanale.

A dire il vero ci è capitato più di una volta, in passato, di parlare in modo positivo si soluzioni audio con interfaccia USB, nonostante il "senso comune" le giudichi altrimenti, ma se ASUS abbia effettuato o meno una una scelta vincente ce lo diranno le prossime pagine di questa recensione.

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