Nell'ottobre del 2018 la Wi-Fi Alliance® ha pubblicato un documento con cui illustrava il programma di marketing denominato "Generational Wi-Fi®", con il quale veniva introdotta la nuova naming convention "consumer-friendly" per identificare la compatibilità dei dispositivi Wi-Fi con gli emendamenti del protocollo IEEE 802.11.


Wi-Fi 6 aka 802.11ax 1


Prima dell'introduzione del programma "Generational Wi-Fi®", per indicare l'aderenza di un dispositivo alle specifiche di una determinata "Wi-Fi technology release" si utilizzava una nomenclatura coincidente con l'emendamento al protocollo IEEE 802.11 corrispondente (es. 802.11a, 802.11b, 802.11g, 802.11n e 802.11ac).

Il nuovo programma prevede, invece, che per i dispositivi compatibili con i protocolli IEEE 802.11n, 802.11ac e 802.11ax siano utilizzate le diciture Wi-Fi 4, Wi-Fi 5 e Wi-Fi 6, mentre per le generazioni precedenti vengano mantenute quelle corrispondenti alla revisione del protocollo (quindi non esistono "Wi-Fi 1", "Wi-Fi 2" e "Wi-Fi 3", ma rimangono le denominazioni 802.11a, 802.11b e 802.11g).


Protocollo
Identificativo
IEEE 802.11n
Wi-Fi 4
IEEE 802.11ac
Wi-Fi 5
IEEE 802.11ax
Wi-Fi 6


In sostanza, il programma ha lo scopo di rendere più semplice per l'utenza non tecnica comprendere quale sia il dispositivo più avanzato tra due prodotti appartenenti a generazioni diverse adottando un sistema di identificazione più simile a quello in uso per la telefonia cellulare (che utilizza, appunto, le nomenclature 3G, 4G e 5G).

La dicitura corrispondente alla revisione del protocollo dovrebbe quindi sparire da tutta la documentazione pubblicitaria e di marketing, sostituita ovunque dalla nomenclatura prevista dal programma "Generational Wi-Fi®": non vedremo più scritto, in tutto ciò che sarà ad uso del pubblico, che un determinato prodotto è "compatibile con il protocollo 802.11ax", ma dovremmo vedere sempre la dicitura "compatibile con Wi-Fi 6".

Il programma prevede, oltre alla nomenclatura, i loghi ufficiali da adottare nella documentazione e nei materiali promozionali, oltre a delle linee guida per cambiare le icone ("UI visual") da utilizzare sui display dei dispositivi elettronici quando questi sono connessi ad una rete che supporta le tecnologie in oggetto.

Nel documento di progetto, la Wi-Fi Alliance® sostiene che i consumatori sono spesso portati a valutare erroneamente le prestazioni della rete Wi-Fi a cui si connettono sulla base del numero di tacche che l'indicatore della forza del segnale riporta e non sulla base della generazione a cui appartiene la rete, associando un segnale più forte a una migliore esperienza utente: per spostare questa percezione verso la generazione della rete in uso, la Wi-Fi Alliance introduce nuove "User Interface (UI) visuals" che riportano il numero corrispondente alla generazione della connessione di rete.

Questo non vuole necessariamente dire che vedremo scomparire l'indicazione della potenza del segnale ma, piuttosto, che dovrà essere affiancata dal numero corrispondente alla generazione della rete.

I singoli produttori sono liberi di "customizzare" le icone in uso attenendosi ad alcune linee guida rispetto agli esempi di riferimento proposti dalla Wi-Fi Alliance:


Wi-Fi 6 aka 802.11ax 2

Wi-Fi 6 aka 802.11ax 3

Immagini dal sito della Wi-Fi Alliance


Il 03 Gennaio 2020 è stata infine annunciata l'introduzione di un nuovo termine che andrà ad identificare un'ulteriore generazione di dispositivi Wi-Fi 6 di successiva introduzione: questa nuova generazione di dispositivi offrirà le prestazioni, le latenze e le caratteristiche di velocità dei dispositivi Wi-Fi 6 e, a differenza di quelli di prima introduzione, sarà in grado di operare alla banda di frequenza dei 6GHz (ampiamente inutilizzata) che si prevede verrà presto resa disponibile dai vari legislatori a livello mondiale (ITU in primis).

Tali dispositivi, una volta disponibili, verranno identificati con il termine "Wi-Fi 6E" (Wi-Fi 6 Extended).

In base alla timeline consultabile sul sito della IEEE 802 LAN/MAN Standards Committee lo "IEEE Std P802.11ax" è schedulato per l'approvazione definitiva alla fine del 2020, tra settembre e novembre.

Allo stato attuale, quindi, nonostante la Wi-Fi Alliance abbia avviato il programma di certificazione dei dispositivi Wi-Fi 6 già da tempo (il Samsung Galaxy S10 è stato uno dei primi smartphone certificati Wi-Fi 6), il protocollo non ha ancora ricevuto l'approvazione definitiva da parte della IEEE.

Inoltre, l'estensione dell'emendamento per includere anche le frequenze nella banda dei 6GHz dovrebbe essere ratificata definitivamente dalla IEEE non prima di un paio d'anni, anche se è di questi giorni (23 aprile 2020) la concessione da parte della FCC (l'ente regolatore americano) di "1,200 megahertz of spectrum in the 6 GHz band (5.925-7.125 GHz) available for unlicensed use", il che rende i dispositivi in questo spettro di frequenza già utilizzabili negli Stati Uniti.

Come per le generazioni precedenti, però, la gestione dei canali radio nello spettro dei 6GHz non sarà omogenea in tutti i paesi del mondo: come si può verificare dalla sezione del CEPT (European Conference of Postal and Telecommunications Administrations) dedicata all'argomento "Wireless Access Systems and RadioLAN (WAS/RLAN)", la Commissione Europea sta valutando la possibilità di autorizzare lo sfruttamento solo della prima metà della spettro, la banda di frequenze da 5925 a 6425MHz.


Ref:

CEPT Report 73