Nonostante il peso e le dimensioni non siano da peso piuma, la D3 si impugna molto bene e l'ottima ergonomia (Giugiaro docet) la fa sembrare più leggera di quanto realmente sia.

Date le dimensioni però avrei preferito un secondo multi-selettore in basso, sul tipo di quello presente sull'impugnatura verticale per la D300.


Nikon D3, impressioni sul campo. On the field 1 

Le Nikon D3 e D300 a confronto nella vista posteriore: da notare il multi-selettore ripetuto sulla D300 e mancante, nella stessa posizione, sul corpo della D3.


Impugnando la macchina per riprese verticali infatti non è molto agevole manovrare il multi-selettore principale per selezionare i punti di messa a fuoco.


Autofocus e Live-View.

L'autofocus è molto veloce, decisamente più rapido e preciso di quello della D200. Alcuni preferiscono tuttavia la distribuzione dei punti di messa a fuoco presente sulla D300 o sulla D2X. Io solitamente punto, blocco l'AF e re-inquadro, ma capisco che se ci si affida completamente all'AF una distribuzione più ampia dei punti sia un vantaggio per una messa a fuoco decentrata.

La velocità di scatto è eccellente. Raramente scatto oltre 3-5 fotogrammi al secondo, ma è comunque rassicurante sapere che esiste l'opzione.

Lo scatto è abbastanza rumoroso ma molto "secco" e veloce, inoltre lo specchio mi pare molto ben ammortizzato.

Il live-view è molto comodo, soprattutto in modalità cavalletto per controllare l'esatta messa a fuoco su soggetti statici.

L'AF in questa modalità è molto lento, ma permette di mantenere la visione durante la focheggiatura e di scegliere il punto di messa a fuoco in continuo su tutto il fotogramma.

La modalità mano libera è invece comoda per scattare in posizioni nelle quali risulta disagevole, se non impossibile, inquadrare col mirino a mano libera. In questa modalità la focheggiatura automatica disinserisce temporaneamente la visione (lo specchio si abbassa per consentire al modulo AF di focheggiare come di norma) che ritorna non appena effettuata la messa a fuoco.

Come la maggior parte dei mirini delle "pieno-formato", anche quello della D3 è ampio e luminoso.

Oltre a rendere l'inquadratura una piacevole esperienza (cosa troppo spesso sottovalutata nelle ultime reflex, digitali soprattutto), facilita la messa a fuoco manuale.


Numerose sono le possibilità di personalizzazione.

Personalmente ho impostato i due tasti funzione frontali rispettivamente sulla selezione rapida degli obiettivi senza CPU (nel mio caso 20/2.8 AIS, 35/1.4 AIS, 55/2.8 AIS Micro e 75-150/3.5 SerieE) e sulla livella a bolla integrata che si visualizza nel mirino al posto della scala esposimetrica laterale; al contrario di quanto ho letto su un noto sito web io l'ho trovata estremamente precisa e preferibile al reticolo in sovraimpressione (non disponibile su D3 e D2X, mentre è presente su D300 e D200).



Nikon D3, impressioni sul campo. On the field 2

La livella elettronica sulla D3.


Oltretutto sono sempre possibili disallineamenti dello schermo di messa a fuoco, come notato su alcune nuove 1DsmkIII ( NorthLightImages ), mentre la livella integrata è indipendente dall'accuratezza dello schermo.