Ergonomia. Come da titolo, che non vuole essere meramente provocatorio ma affermare un dato oggettivo, il netbook TOSHIBA è di fatto un portatile miniaturizzato, quasi che i progettisti avessero caricato i disegni CAD di un modello di dimensioni normali e lo avessero semplicemente scalato, riducendolo.
A differenza di molti concorrenti, tra i quali il miniPC 2133 di HP è uno dei migliori, lo studio dell'ergonomia dà l'impressione di “un fatto tanto per farloâ€: non appare visibile un progetto studiato da zero per sfruttare, coerentemente alle dimensioni inusuali, tutto lo spazio disponibile o, a seconda dei punti di vista, rimanente.
A questo proposito, per farsi un'idea, basta osservare con attenzione le fotografie dove la tastiera viene accostata a mani appartenenti a persone con corporature e sesso diversi.
Il layout della keyboard è ordinato ma le piccole dimensioni dei tasti la rendono poco agevole da utilizzare. |
Schermo. Pannello da 8,9†che occupa quasi tutta l'area utile della parte superiore, risoluzione di 1024x600 pixel a 24bit di profondità colore. Sulla carta, leggendo tra l'altro “retro-illuminazione a LEDâ€, non si può certo fare a meno di rimanere ben impressionati. Il problema è che all'atto pratico il pannello TFT di tipo TN è appena discreto per un utilizzo comune (leggi di tipo “Officeâ€), senza incomodare applicativi di grafica di alto livello che potrebbero essere utilizzati saltuariamente su un personal di questa categoria.
Il pannello TN da 8,9â€, visto frontalmente, offre una discreta visualizzazione. |
E' sufficiente inclinare il pannello o guardarlo in posizione non perfettamente perpendicolare per notare immediatamente un sensibile cambiamento della visualizzazione. |
Come si evince chiaramente dalle immagini, la matrice LCD è molto suscettibile all'angolo di visualizzazione, risultando così in drastici cambiamenti della resa cromatica, del contrasto e della luminosità dello schermo.
Dulcis in fundo. Una cosa che a dirla tutta non è una trovata TOSHIBA ma solo, purtroppo, l'adeguarsi alle mode del momento: il trattamento gloss dello schermo, quanto di più inutile si possa concepire su qualsiasi pannello. Tutti i riflessi, anche quelli dei LED più deboli, vengono chiaramente amplificati con ovvi risvolti sull'ergonomia. Per parte nostra benediciamo quei costruttori che continuano ad insistere su schermi con superfici opache e ad investire in matrici di alta qualità . |
Dovrebbe essere abbastanza chiaro, sopratutto ai produttori, che su unità così piccole la visibilità è già di per se stessa “fisiologicamente†compromessa; per un utilizzo prolungato quindi non sono certo i computer più adatti e per questi motivi, a nostro modesto avviso, la qualità della visualizzazione dovrebbe essere come minimo eccezionale ed avere priorità assoluta su tutte le altre caratteristiche.
D'altronde il fatto di poter leggere bene le informazioni a video garantisce una maggiore fruizione di tutte le potenzialità di una macchina.