5. Installazione componenti
È giunto il momento di mettere alla prova lo Sharkoon ELITE SHARK CA300T valutandone l'accessibilità interna, l'efficienza del sistema di raffreddamento e l'impatto estetico finale tenendo conto che, su un case bianco, è più difficile trovare il giusto abbinamento.
Il primo componente a trovar spazio all'interno del case è, come di consueto, la scheda madre completa di CPU e RAM che, grazie all'ampio spazio messo a disposizione, è stata collocata con facilità senza rimuovere la copertura per le feritoie posta a destra del vassoio.
Come abbiamo accennato durante l'analisi dell'interno, il case è in grado di ospitare con disinvoltura schede madri in formato superiore al canonico E-ATX.
Abbiamo continuato l'assemblaggio andando a montare la scheda video in verticale, usufruendo del kit venduto separatamente.
NB: in realtà qualsiasi cavo Riser andrebbe bene, ma quello realizzato apposta da Sharkoon può essere fissato direttamente sul coperchio del vano alimentatore, permettendo di scaricare tutto il peso del dissipatore sull'acciaio.
Per quanto riguarda il sistema di raffreddamento a liquido, abbiamo utilizzato un AiO con radiatore da 360mm montato sul top.
Successivamente, ci siamo spostati sul lato destro del case ed abbiamo montato un SSD e, a scopo dimostrativo dell'ampio spazio a disposizione, un Hard Disk da 3,5" proprio sul retro della scheda madre.
![]() | ![]() |
Non avendo necessità di installare altri drive, abbiamo rimosso il cestello presente all'interno del vano alimentatore e abbiamo inserito l'ottimo Sharkoon Silent Storm Cool Zero da 850W con estrema semplicità.
![]() | ![]() |
La presenza di una paratia in vetro temperato anche sul lato destro impone una dedizione maniacale anche per il cablaggio sul retro del piatto mainboard.
Per fortuna, le zone oscurate e la copertura in acciaio di colore nero ci hanno permesso di svolgere un eccellente lavoro in breve tempo.
Nonostante il telaio chiaro, in perfetta contrapposizione con cavi e componenti neri, anche dal lato sinistro è difficile scorgere elementi fuori posto.
A sistema acceso, i giochi di luce generati dalle ventole e dal sistema di illuminazione integrato nel pannello I/O si fanno notare e conferiscono all'intero sistema un "tocco" decisamente gaming.
![]() | ![]() |
L'assemblaggio ha richiesto poco meno di mezz'ora e la maggior parte del tempo è stato speso per la sistemazione dei cavi già presenti, in particolar modo quelli delle ventole che, nel nostro caso, erano inizialmente messi alla rinfusa.