3. RevoDrive Vs. RevoDrive 3

 

Prima di andare ad esaminare singolarmente i componenti che equipaggiano il protagonista della recensione odierna, è giusto evidenziare le differenze che contraddistinguono il nuovo modello dal precedente.

E' bene precisare che i motivi che spingono i produttori verso soluzioni di questo tipo non sono legate a chissà quale magica proprietà degli slot PCI-Express rispetto al l'interfaccia SATA 3, ma piuttosto per una semplice, e attualmente sempre più ricorrente, limitazione dettata dall'interfaccia di connessione tra SSD e Chipset.

Abbiamo osservato, infatti, nelle recensioni dei supporti dotati di interfaccia SATA 3 che è molto facile arrivare in prossimità del limite teorico di banda utilizzando un solo SSD, motivo questo che rende sicuramente poco vantaggiose soluzioni Raid se vincolate alle connessioni normalmente utilizzate per connettere SSD ed HDD.

Per superare i limiti imposti dall'interfaccia SATA sono nati, prima per un'utenza enterprise ed ora anche per il mercato consumer, "SSD" con connessione PCI-Express. 

Ma anche lo standard PCI-Express, come buona parte delle connessioni presenti nei nostri computer, presenta diverse revisioni che nel tempo hanno permesso un aumento della banda passante senza bisogno di ricorrere ad una modifica della connessione elettrica.

Attualmente, i computer di recente produzione sfruttano connessioni PCI-Express di seconda generazione in grado di raggiungere velocità nell'ordine dei 500 MB/s per ogni singolo canale; ne consegue che su un bus PCI-E 4x Rev. 2.0 è teoricamente possibile raggiungere una banda di 2 GB/s.

Una delle più grandi limitazioni della precedente generazione di RevoDrive era composta in primo luogo dall'utilizzo di un bridge Pericom PI7C9X130DNDE che si occupava di convertire l'interfaccia PCI-X del SiI3124 in PCIe X4 rev. 1.0, con una banda teorica massima di 1 GB/s, anzichè utilizzare un controller PCIe nativo, per motivi di "natura economica", contenendo così il costo finale del prodotto.

 

RevoDrive x2
RevoDrive 3 x2
OCZ RevoDrive 3 X2 480GB 3. RevoDrive Vs RevoDrive 3 1  OCZ RevoDrive 3 X2 480GB 3. RevoDrive Vs RevoDrive 3 2 

 

Nelle immagini affiancate delle due unità potete osservare come la complessità del circuito del "vecchio" RevoDrive sia evidentemente maggiore per i motivi esposti in precedenza.

Per semplificare la comprensione dei due diversi PCB abbiamo creato due schemi a blocchi che descrivono le interconnessioni tra i componenti all'interno del circuito.

 

RevoDrive
RevoDrive 3
OCZ RevoDrive 3 X2 480GB 3. RevoDrive Vs RevoDrive 3 3  OCZ RevoDrive 3 X2 480GB 3. RevoDrive Vs RevoDrive 3 4 

 

Dallo schema si evince chiaramente che nel precedente modello è necessario un passaggio in più per interconnettere il modulo NAND con lo slot PCI-E    perchè, come anticipato, è stato utilizzato da OCZ un controller PCI-X to SATA a sua volta "adattato" al PCI-E tramite un bridge Pericom PCI-X to PCI-E rev. 1.0.

Gli svantaggi di questa soluzione costruttiva erano tre:

  • Aumento di latenza: la conversione tra PCI-X e PCI-E introduceva un ulteriore passaggio che inevitabilmente rallentava l'accesso alla memoria NAND
  • PCI-Express limitata alla revision 1.0: Il bridge Pericom infatti non garantiva il supporto al PCI-E Revision 2.0 con le ovvie limitazioni che abbiamo spiegato precedentemente.
  • Probabili incompatibilità: oltre alle difficoltà di gestione e di configurazione che comportava l'utilizzo del RevoDrive, un circuito cosi' complesso generava diversi problemi di compatibilità con alcune motherboard presenti sul mercato.

Il nuovo OCZ RevoDrive 3 ha risolto tutti questi problemi utilizzando un controller, a quanto pare sviluppato in collaborazione con Marvell, che bypassa tutte le problematiche viste precedentemente e riesce, allo stesso tempo, a rendere finalmente questo prodotto realmente Plug & Play, grazie ad un firmware avanzato che non richiede la configurazione di Array o la consultazione di pagine e pagine di manuale per essere sfruttato anche dagli utenti meno esperti.

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