Conclusioni


Il nuovo OCZ RevoDrive 3 X2 racchiude in sé il meglio dell'attuale tecnologia SSD; l'unità si è rivelata molto veloce in ogni ambito d'utilizzo con prestazioni di assoluto rilievo, che attualmente la rendono uno delle soluzioni più performanti al mondo.

Scegliere un SSD non è mai un compito semplice dal momento che, anche se questo tipo di unità  sono in costante evoluzione, la tecnologia relativa ai controller presenti sulle motherboard non si evolve di pari passo.

Anche con l'introduzione dei più recenti chipset che supportano nativamente l'interfaccia SATA 3, abbiamo avuto modo di vedere come già le prime unità compatibili con questa interfaccia riescano a saturare quasi completamente il bandwidth messo a disposizione da questo protocollo.

OCZ, con la serie RevoDrive 3 X2, supera abbondantemente tutti i limiti imposti dalle attuali tecnologie e riesce ad aggirare eventuali colli di bottiglia, grazie ad una raffinata elettronica di controllo e all'utilizzo dell'interfaccia di trasmissione PCI-Express.

Il RevoDrive 3 X2 alza l'asticella delle prestazioni, rendendo quasi improponibile il confronto perfino con i più veloci SSD recensiti finora dal nostro staff.

I quattro controller SandForce SF-2281 montati si sono rivelati il vero punto di forza di questo drive, fornendo prestazioni di prim'ordine e riducendo i tempi di caricamento dei dati in modo considerevole.

L'unica pecca rimane l'impossibilità del supporto al comando TRIM da parte dell'attuale versione di Windows 7; speriamo presto in una patch da parte di OCZ che abiliti il comando TRIM anche in presenza di controller SAS.

In aiuto viene comunque una Garbage Collection piuttosto efficente, ma solo sino a quando lo spazio a disposizione nelle celle di memoria non è saturo di dati molto compressi: in questo caso, l'unico modo per ripristinare l'efficienza dell'unità è il ricorso alla procedura di Secure Erase.

OCZ si dimostra un'azienda attenta alle esigenze dei propri clienti anche in questo frangente, semplificando molto la procedura di cancellazione delle celle grazie al proprio ToolBox che consente, con un semplice click del mouse, di ripristinare le prestazioni iniziali della vostra unità in pochi secondi.

I test svolti hanno evidenziato che l'uso corretto di una configurazione multi disco può portare a grandi benefici, ma deve comunque sottostare a regole ben precise, evidenziate nei test di scrittura con i file di piccole dimensioni.

Per quanto valido, l'aggregatore di coda VCA 2.0 non permette di offrire tutta la potenza disponibile dai quattro controller SandForce on board, restituendo valori leggermente superiori a quanto ottenuto con un singolo disco.

Per offrire il massimo delle sue capacità la VCA 2.0 necessita di un elevato carico di lavoro, poichè solo in questa condizione l'aggregatore di code riesce a sfruttare tutta la potenza di questa unità.

Un punto debole del Revodrive 3 X2 si sono rivelate le NAND Flash di tipo asincrono utilizzate che non hanno permesso di far brillare il drive come avrebbe dovuto nelle operazioni con dati non comprimibili.

Ci chiediamo quali performarce potrebbe raggiungere un dispositivo come questo se aggiornato con le più costose e veloci NAND sincrone.

Alla luce di quanto emerso ci sentiamo di promuovere a pieni voti l'OCZ RevoDrive 3 x2, un prodotto dotato di una tecnologia avanzata, velocissimo ed in grado di gestire un'enorme mole di lavoro senza la minima incertezza, che non vi farà rimpiangere gli euro sborsati per l'acquisto.

 

Voto: 5 Stelle 

 

Si ringraziano OCZ e Drako.it per il sample gentilmente fornito in recensione.



Votazione Finale