4. Prova sul Campo


Fin dal primo utilizzo il Makalu 67 colpisce per le sue prestazioni, ma non è mai troppo esasperato da richiedere sforzi incredibili per dominarlo.

Ovviamente gioca un ruolo fondamentale la forma che, al netto del ribcage design, risponde ai canoni del classico mouse ergonomico per destrorsi, perfetto per Palm e Claw e non male perfino per Fingertip grip, complice anche il peso ridotto.

Quest'ultima è sicuramente la specifica più interessante, poiché 67 grammi non sono sicuramente all'ordine del giorno e, all'atto pratico, sono traducibili in una maneggevolezza che farà piacere ai giocatori esperti.

Come promesso da Mountain, i 67 grammi non sono stati ottenuti a scapito della rigidità, che è inappuntabile, o delle dimensioni, ovvero quelle di un normale mouse della sua classe, ma solo grazie al particolare "ribcage design".

È inoltre possibile che la particolare scocca contribuisca alla ventilazione, ma non ci è stato possibile valutarne precisamente l'impatto, che potrebbe differire a seconda dei casi.


Mountain Makalu 67 4. Prova sul Campo 1 


Meccanicamente, poi, il mouse è impeccabile: il comportamento dei pulsanti principali è preciso e definito, lo scroll è consistente e deciso negli scatti con giochi e rumori assenti per l'uso normale.

Che sia un mouse per giochi d'azione e sparatutto è evidente, ancora di più guardando alle prestazioni di tracciamento garantite dal nuovo sensore ottico PixArt PAW 3370, caratterizzato da 19.000 DPI massimi e 50G di accelerazione.

Non sappiamo se sia una soluzione del tutto nuova o, più probabilmente, una personalizzazione realizzata su specifica per Mountain, ma le prestazioni sono eccellenti, anche osservando i test sintetici di tracciamento su Mousetester.

I valori di targa sono ben oltre i parametri di un utilizzo normale e, quindi, più che adatti a garantire alte prestazioni, sempre e comunque, mentre la lift-off distance è sensibile, ma ridotta (meno di un CD) al punto che non dovrebbe provocare particolari fastidi nel riposizionamento.


Mountain Makalu 67 4. Prova sul Campo 2 


Nei test reali, ad esempio lo sparatutto tattico Valorant tra i tanti utilizzati, il Makalu 67 ha sempre offerto prestazioni puntuali e si è lasciato muovere con elevata agilità, ma non abbiate paura, non sembra mai una scheggia impazzita.

Sempre in questo senso va la costruzione del cavo che, con la flessibilità e leggerezza che lo contraddistinguono, non si trova mai ad essere da ostacolo al movimento ed avvicina l'esperienza a quella di un mouse senza fili, che di per sé è qualcosa di veramente notevole.

Nel passaggio fra le armi e nell'uso di abilità traspare la qualità meccanica del design e degli switch utilizzati, di fabbricazione Omron, ed è inoltre buono pure il grip nonostante l'assenza di inserti in gomma.

I pulsanti laterali, anch'essi probabilmente supportati da componentistica Omron, offrono una buona risposta al tatto grazie alla texture spazzolata.

Lontano dagli FPS, il Makalu 67 non offre soluzioni specifiche se si pensa alla dotazione di pulsanti, ma gestisce quelli presenti con un ottimo software, il Base Camp, già maturo nonostante Mountain sia un produttore decisamente giovane.

Le funzionalità di riprogrammazione, unitamente ai profili, dovrebbero consentire sufficiente personalizzazione per molti compiti fuori dal classico gaming.