1. Presentazione delle memorie
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Se le Kingston HyperX Predator presentano indubbiamente un nuovo look, così non è per la confezione all'interno della quale sono commercializzate, che consiste nel consueto blister composto da una parte frontale trasparente ed una parte posteriore nera.
I moduli sono ben posizionati in due scomparti sagomati ad incastro, che ne assicurano una certa sicurezza nel trasporto.
La confezione è sigillata dalla consueta fascia adesiva in rosso riportante le principali caratteristiche del prodotto ed il codice a barre con il part number.
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Estratti i moduli, non possiamo che rimanere colpiti dalla robustezza e dalla qualità dei dissipatori, in pregevole alluminio satinato, caratterizzati da un azzurro leggermente più chiaro di quello adoperato sulle precedenti serie HyperX.
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L'etichetta, posizionata su ognuno dei due moduli, riporta il codice prodotto, in questo caso KHX21C11T2K2/16X, la capacità del kit, la tensione di alimentazione di 1.60V ed il lotto di produzione.
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Su entrambi i lati dei generosi dissipatori è presente una grossa "X" a ribadire l'appartenenza dei moduli alla famiglia HyperX.
Il design dei dissipatori è indubbiamente bello, con le creste ricavate dal pieno, e non risulta particolarmente "alto", come quello riscontrato su alcuni prodotti concorrenti, aumentandone la soglia di compatibilità con sistemi di raffreddamento per CPU di generose dimensioni.
L'estetica è curata e rende bene l'idea di un prodotto dalle elevate performance ma, ancora una volta, Kingston ha utilizzato il solito PCB di colore verde che, a nostro avviso, è decisamente obsoleto.
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