4. Prova sul campo
Dopo un periodo "standard" di rodaggio, che portiamo sempre avanti sulle cuffie in arrivo sul nostro banco di prova, abbiamo creato il nostro personale benchmark fatto di varie tracce musicali, per la maggior parte FLAC ad alto bitrate, videogiochi e titoli in qualità Blu-Ray (audio AC3 o DTS).
La sorgente di riferimento è una ASUS Xonar D2X, una scheda di fascia alta che dovrebbe rendere giustizia alle qualità pubblicizzate da HyperX per le sue nuove Cloud Revolver.
Subito, appena iniziati i nostri test, le Cloud Revolver ci sorprendono con la forza di una scena sonora vibrante e totalmente coinvolgente, dove tutti gli strumenti hanno un proprio posto ben definito in uno spazio considerevole ed i bassi sono secchi e potenti.
Cristalline, ma mai taglienti, le frequenze alte, un punto di forza per queste Revolver così come lo sono per gli altri due modelli della stessa serie, da cui ereditano anche un volume massimo molto elevato.
In proporzione a questi, le Cloud Revolver offrono un comportamento leggermente diverso, più preciso e dettagliato, analitico, risultante in una disposizione di voci e strumenti più separata.
È proprio questo maggior dettaglio generale e la risposta dei medi, da uno standard particolarmente severo, che rende le voci, come quelle di artisti molto dotati quali Micheal Bublè o Nina Simone, un pelo più fredde e più artificiali.Â
In contrapposizione, brani strumentali e rock classici beneficiano di una marcia in più, con buona pace degli amanti di batterie e chitarre elettriche ed ovviamente nostra, che abbiamo dato giusto spazio ad uno sperduto brano di Van Halen.
Qualche giocatore potrebbe trovare più sensato un acquisto nel campo delle cuffie propriamente d'ascolto, ma non senza superare due inconvenienti piuttosto notevoli, quali la scarsità di modelli di cuffie con design closed back disponibili e l'assenza di microfono integrato.
Counter Strike Global Offensive, solitamente qui usato come "metro" per la capacità di riprodurre passi e spari con precisione e accuratezza di posizionamento nella scena sonora, è sicuramente diventato un "benchmark" più facile a seguito dell'aggiornamento dell'anno scorso, che ha portato un miglioramento complessivo nel comparto audio.
In questo frangente l'enorme dettaglio e la capacità di separazione delle Cloud Revolver, unitamente ad una scena sonora aperta, ci dà la possibilità di avvertire spari e passi con la massima precisione possibile, anche senza l'emulazione multicanale.
Il vantaggio rispetto alle altre Cloud è marginale, probabilmente più evidente con sorgenti di qualità maggiore ed inerente più che altro alla maggiore analiticità delle Revolver.
Le eccellenti capacità di queste cuffie, tra bassi profondi e alti cristallini, saranno ovviamente gradevoli allo stesso modo con altre tipologie di giochi grazie ad un buon bilanciamento complessivo.
Il comfort offerto, messo da noi a dura prova, si è dimostrato essere di altissimo livello cosi come sostenuto dalla stessa azienda e non ci saremmo aspettati altrimenti sulla base di quanto abbiamo già osservato analizzandone la struttura.
Lo spessore del foam posto a rivestimento interno del padiglione, a dirla tutta, aveva inizialmente suscitato in noi qualche dubbio, poi completamente fugato dalla prova dei fatti.
I padiglioni ampi e larghi con forma ovale accomodano seguendo meglio le forme naturali della testa e dell'orecchio rispetto ad un design circolare perfetto, aderendo in modo ottimale con l'aiuto della pelle sintetica che, inoltre, offre un buon isolamento passivo.
Concludiamo con il test del microfono in registrazione, ottenuta utilizzando una Xonar D2X come ADC, senza preamplificazione del microfono, a guadagno inalterato e senza alcun filtro applicato.
Il microfono integrato cattura la voce con lo schema polare unidirezionale, con un'efficacia tanto maggiore quanto più la sorgente (noi) è perpendicolare al microfono e tanto minore quanto più la sorgente ruota attorno all'asse polare.
Di fatto si viene a creare una specie di cono entro cui tutti i suoi vengono registrati, attenuando fortemente tutti quelli periferici, per creare, dunque, un effetto di cancellazione del rumore.
Con la preamplificazione del microfono il guadagno va oltre ogni scala, motivo per cui ne consigliamo la disattivazione, considerando la già sufficiente sensibilità di base.