2. Visto da vicino


Dream Machines DM1 Pro S 2. Visto da vicino 1 


Lineare, semplice e con le stesse forme "standard" che caratterizzano molti mouse competitivi con impostazione ergonomica per destri, il DM1 PRO S ricorda subito alcuni famosi prodotti dello stesso segmento come lo storico Sensei di Steelseries.

Costruita in plastica, questa versione di prova Matte utilizza un rivestimento in gomma morbida, sensibile alle impronte ma non difficile da pulire senza che rimangano fastidiosi aloni: solitamente serve più tempo rispetto a quello tipico di una recensione per verificare un eventuale problema di durata di queste finiture, ma quanto visto è promettente.

In alternativa la versione lucida Gloss offre pro e contro diametralmente opposti al Matte a livello di pulizia, grip e permanenza delle impronte, da scegliere secondo le preferenze.


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I lati, sempre in plastica con finitura morbida, non presentano alcun grip in gomma testurizzata ed hanno un andamento abbastanza morbido, mentre la parte posteriore non risulta molto pronunciata in larghezza.


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Centralmente la curvatura è invece più pronunciata, senza una "gobba" ma con un andamento più lineare fino al frontale, molto basso.


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La configurazione dei pad surfer in teflon segue il perimetro della base in maniera estesa, soprattutto dietro, il che dovrebbe consentire la stabilità tipica che si chiede ad un mouse competitivo.

Perfettamente centrato, come potete vedere, il sensore ottico PixArt PMW 3360 da 12000 DPI.


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Il cablaggio, lungo 1,8 metri dal frontale e senza alcuna inclinazione positiva come abbiamo visto di recente in alcuni mouse concorrenti, risulta più rigido della media e termina con un connettore USB placcato oro.


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La retroilluminazione, seppure di classe RGB, ha uno scopo prettamente funzionale illuminando sia il logo che la rotellina con colori assegnati ad una specifica risoluzione del sensore:

  • Rosso 400 DPI
  • Blu 800 DPI
  • Verde 1600 DPI
  • Viola 2400 DPI
  • Arancio 4800 DPI
  • Giallo (molto tendente al verde) 12000 DPI

Il software, come già anticipato, è assente.