5. Prova sul campo
Una volta esaminate tutte le caratteristiche, siamo arrivati al nocciolo della questione: come va la nostra STRAFE RGB MK.2?
La meccanica CORSAIR è anzitutto una classica tastiera progettata senza riguardi particolari per la compattezza ed il cablaggio molto spesso e rigido, necessario per offrire anche la porta USB aggiuntiva di tipo pass-trough, indica espressamente un utilizzo stabile per chi non ha l'occorrenza di spostare le periferiche in diverse postazioni.
Il software iCUE e la memoria integrata offrono comunque un certo supporto per un eventuale spostamento, consentendo di passare le impostazioni scelte tra un PC e l'altro, aspetto di fondamentale importanza in caso si abbiano differenti postazioni o dopo una formattazione completa del nostro drive di sistema.
Con la porta USB e la completa sezione multimediale abbiamo dunque quello che definiamo il minimo sindacale per una tastiera full-size di buon livello, che faccia all'occorrenza da centro di comando per l'uso "generale" tra una sessione di gioco e l'altra.
Nelle prime due varianti lanciate della STRAFE, non contando le varie declinazioni RGB o meno, il comparto tasti extra è sempre stato più ridotto, ma l'idea di uniformare tali caratteristiche con quelle presenti sulla sorella maggiore K70 rende questa meccanica non più definibile come una mid-level.
Le prestazioni nei videogiochi FPS sono di ottimo livello e perlopiù dettate dalla presenza degli switch di casa CHERRY.
Come ripetiamo spesso, messa da parte la scontata presenza di una matrice esente da ghosting e con key rollover totale, le prestazioni sono definite dal tipo di switch usato e ciò porta il discorso su un terreno familiare a molti.
Gli switch MX Silent integrati in questa meccanica derivano dagli MX Red e ne riprendono tutte le relative sfumature e caratteristiche tecniche: tali switch non sono certamente una novità assoluta, avendo debuttato in esclusiva proprio sulla K70 e più di qualche giocatore potrebbe già sapere di cosa stiamo parlando.
La differenza, non assoluta a livello di rumore rispetto agli MX Red, inizialmente può indurre a pensare che lo switch si comporti in maniera differente, ma così non è, e per quanto la corsa totale del tasto sia effettivamente ridotta di appena 0,3mm, la distanza di attivazione rimane identica.
L'interazione col videogioco è molto diretta, complice la leggerezza ed il comportamento lineare del tasto, e la risposta tra le più rapide, seconda ovviamente solo agli MX Silver che offrono una ridotta distanza di attivazione ed ai più recenti switch Low Profile.
Il sentore comune indica solitamente i Red (e per estensione anche i Silent) come essenzialmente adatti solo agli FPS, ma ciò non costituisce una verità assoluta.
Con un certo grado di adattamento la STRAFE RGB MK.2 con i suoi switch è una ottima compagna per tutti i giochi, dai più frenetici ai combattimenti open world.
Con l'assenza di un feedback tattile non c'è molto da pretendere per chi usa le dieci dita, ma è sempre possibile scrivere con una certa velocità senza traumi particolari.
La presenza di parti antirumore all'interno dello switch consente di ridurne effettivamente l'emissione, ma senza aspettarsi dei miracoli.
Quello che gli MX Silent possono garantirci torna utile più nell'uso comune che in gioco, dove meno frequentemente stacchiamo le dita dai tasti o li premiamo del tutto a fondo (bottom out).
Se ciò basti per placare le necessità particolari di ogni utente non ci è possibile stabilirlo, ma per il momento questo switch rimane la migliore opzione nel reame delle meccaniche da gioco.