2. Visto da vicino
Il Corsair Force LX 256GB ha uno chassis in alluminio anodizzato completamente nero su cui, anteriormente, è stato applicato un adesivo nero con grafica bianca e verde a simboleggiare la serie di appartenenza.
Osservando quest'ultimo dall'alto verso il basso possiamo leggere, rispettivamente, il logo del produttore, la tipologia e la capacità del drive, la serie di appartenenza, le varie certificazioni e, infine, il Part Number con il relativo codice a barre.
Posteriormente possiamo invece notare i tre dadi filettati incastonati allo chassis e deputati all'ancoraggio interno del PCB.
Lateralmente, a protezione delle viti laterali, sono visibili i classici sigilli adesivi i quali, una volta rimossi, faranno decadere inevitabilmente la garanzia sul prodotto.
Rimuovendo un totale di sette viti (quattro per lo chassis e tre per il PCB) possiamo facilmente disassemblare l'unità in prova.
In prima battuta salta all'occhio la lunghezza dimezzata del PCB che, come detto in precedenza, è stato progettato in funzione di una voluta riduzione dei costi di produzione.
Discutibile invece, a parere nostro, la scelta di non equipaggiare il drive con un pad termoconduttivo interposto tra il controller e lo chassis anche perchè, a fronte di un costo di pochi centesimi, si sarebbero raggiunte temperature minori nelle situazioni di maggior stress.
Sebbene ci si trovi in presenza di un PCB dalle dimensioni dimezzate, il layout dei componenti non ne ha risentito in alcuna misura per merito anche della limitata capacità di storage che questa serie di SSD mette a disposizione.
Ad occupare il lato principale troviamo quattro moduli di memoria NAND Flash, il controller ed il chip DRAM adibito alla cache, entrambi adiacenti al connettore SATA.
Posteriormente sono state posizionate le rimanenti quattro NAND Flash ed i vari componenti SMD miniaturizzati facenti parte dell'elettronica secondaria.
A gestire il flusso dei dati, come anticipato in precedenza, vi è il nuovo controller Silicon Motion SM2246EN utilizzato anche da PNY per il suo Optima SSD.
Il controller in questione è realizzato su socket BGA a 288 contatti e sfrutta un bus ad alta efficienza a 64bit, fornisce il supporto alla crittografia dei dati AES 256 bit e al protocollo Trusted Computing Group (TCG) OPAL.
Il protocollo di trasmissione adotta un'interfaccia nativa SATA Rev. 3.1 (6Gbps) retrocompatibile con le precedenti SATA 2 (3Gbps) e SATA 1 (1,5Gbps).
Tra le varie funzionalità avanzate presenti, troviamo il supporto al DevSleep e al PHY Sleep per quanto riguarda il risparmio energetico nelle situazioni di non operatività.
Sul fronte dell'integrità dei dati è stata implementata una tecnologia chiamata StaticDataRefresh ed è previsto, inoltre, il supporto a livello hardware del BCH Error Correction Code per la correzione dei dati sino a 66bit/KB.
Il Silicon Motion SM2246EN, tramite i suoi quattro canali, garantisce il supporto sino a otto chip di memorie NAND Flash MLC/TLC/SLC, siano esse appartenenti allo standard ONFI 3.0 asincrone o sincrone, siano esse di tipo Toggle Mode 2.0.
Su questo specifico prodotto Corsair ha utilizzato delle ONFI NAND Flash sincrone con processo produttivo a 20nm prodotte da Micron ed aventi una densità di 32GB che, moltiplicata per gli otto chip presenti, restituisce un totale di 256GB.
A coadiuvare le funzionalità di gestione dei dati del contoller è stato preposto un chip DRAM DDR3 a 1600MHz prodotto da Nanya ed avente una capacità di cache pari a 128MB.