4. Prova sul campo


Provando le ASUS STRIX 7.1 in diverse modalità operative, risulta naturale dover parlare di giudizi al plurale, date le differenti performance che un headset del genere può esprimere a seconda dei casi e delle impostazioni.

La sorgente per i nostri ascolti è ovviamente la stazione audio digitale inclusa nella confezione, sulle cui specifiche ci siamo già soffermati, sebbene non avremmo disdegnato la scelta di includere in confezione un adattatore per far funzionare le STRIX 7.1 anche in analogico, ma non è da escludere che ASUS possa pensare in futuro ad una versione meno costosa che preveda questa unica possibilità.


ASUS STRIX 7.1 4. Prova sul campo 1  ASUS STRIX 7.1 4. Prova sul campo 2 


Nell'ascolto della musica, funzionale a fornirci una prima idea del comportamento e della qualità offerta dalle nuove STRIX, la stazione può essere configurata in modalità stereo disinserendo il pulsante 7.1.

In questo caso l'audio viene mixato su più driver (verosimilmente sul frontale da 40mm, sul centrale da 30mm e sul subwoofer, in base alle informazioni raggiungibili sul sito ufficiale delle STRIX) per fornire un'esperienza "più realistica ed immersiva di ogni altro headset sul mercato".

Un'affermazione coraggiosa, ma più realisticamente possiamo dire che le STRIX fanno un uso intelligente dei driver disponibili, evitando l'effetto "cava" provocabile dall'uso di un solo driver in un padiglione troppo grande.

La qualità sonora offerta è piacevole, con una discreta predominanza di basso, chitarra e percussioni.

Passando dal Rock ad altri generi, in ogni caso c'è un buon soundstage dove trovano spazio tutti i vari strumenti.

Con la prepotenza dei bassi, le STRIX sono certamente delle cuffie calde, ma non avvertiamo debolezze ai medi e medio-alti: c'è sufficiente brillantezza verso l'alto, ma è anche vero che molte stereo (come le HyperX Cloud) possono fare di meglio senza problemi.

Alcune delle ottime voci di quest'ultimo periodo, su vari generi, suonano fedelmente, ma in generale la resa delle STRIX non è sconvolgente in un ambito che non è certamente l'obiettivo primario per cuffie di questo tipo.

Il volume massimo in modalità stereo è ottimo e, nonostante non ci sia necessità di attivare la modalità AMP, troviamo che essa sia funzionale non solo all'aumento di volume, ma porti anche un deciso miglioramento alla qualità sonora nel complesso.

Gli alti risultano più brillanti, i medi salgono di livello e l'headset si percepisce molto meno basso-centrico rispetto alla condizione precedente.


ASUS STRIX 7.1 4. Prova sul campo 3 


Passando agli scenari videoludici, attiviamo la modalità 7.1 per gustare l'audio posizionale.

Qui le STRIX offrono una direzionalità evidente dei suoni ed il confronto con le soluzioni "7.1 emulate" semplicemente non sussiste, complice anche una certa timbrica "sottile" dei driver più piccoli (side e rear) che fa davvero molto per il quadro complessivo.

Tuttavia, quello che manca qui, come nell'ascolto, è un po' di estensione sugli alti che aiuta a definire con precisione specialmente il fuoco delle armi, con la modalità AMP che si rivela di fatto obbligatoria in gioco.

Le STRIX 7.1 sono inoltre capaci di impostare dei particolari profili di equalizzazione che, secondo ASUS, garantiscono una resa migliore del sonoro in certi ambiti.

Si tratta delle quattro modalità Spectrum che abbiamo menzionato nelle pagine precedenti, il cui intervento è facilmente riassumibile nei quattro diagrammi di risposta sottostanti.


ASUS STRIX 7.1 4. Prova sul campo 4


La modalità FPS Gunfire pone accento sulle frequenze basse, ma l'effetto finale evidenzia la debolezza delle STRIX 7.1 sugli alti in misura maggiore, ed il risultato ci entusiasma poco.

Ancor peggio il profilo FPS Footstep, che introduce un effetto eco notabile, mentre sono decisamente più utili i profili Action/RPG e Racing.

I giochi Action non necessitano solitamente di alcun "power-up", ma l'equalizzazione apportata non è aggressiva ed in qualche modo efficace nell'intento di dare spunto a voci e combattimenti in giochi come Shadow of Mordor o Skyrim.

Buona l'intenzione del Racing, che sui vari giochi automobilistici pone in evidenza i caratteristici effetti quali il rombo del motore, lo slittamento delle gomme, lo sterrato, ecc.

Generalmente parlando, le STRIX 7.1 non necessitano di un EQ in gioco, essendo discretamente bilanciate per offrire una buona esperienza senza la modalità Spectrum attiva.

Con i 7.1 canali attivati il volume massimo è ridotto rispetto ad all'impostazione stereofonica, ma ancora sufficientemente alto.

Nei giochi più competitivi le STRIX 7.1 sono un valido strumento nelle mani del giocatore come abbiamo avuto modo di provare in prima persona su CS:GO, cosi come valido è il microfono fornito in bundle, sia sul classico TeamSpeak 3 che altri applicativi VoIP generalmente utilizzati.

Laddove possibile, consigliamo di mantenere attivata la modalità ENC che svolge un ottimo lavoro sia nell'eliminare sorgenti di rumore lontane sia nel contenimento di rumori vicini, come ad esempio quello prodotto da una tastiera meccanica.

Per ottenere il massimo dalla modalità ENC, ASUS consiglia una distanza tra il microfono e la stazione di 70cm.


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Il comfort nelle sessioni di gioco, dopo vari test durati 6/7 ore filate, è risultato essere di buon livello senza il minimo fastidio residuo, a patto che si indossino correttamente le cuffie: abbiate cura di sfruttare la mobilità dei padiglioni sui tre assi per una perfetta adesione alla testa o l'interno del padiglione applicherà una pressione innaturale sulla parte esterna dell'orecchio determinando qualche dolore.

Potrebbe sembrare un consiglio elementare, ma dato il diametro dei padiglioni (130mm) riteniamo credibile la possibilità di un errato posizionamento.

Non abbiamo gradito, invece, il rumore provocato dalla frizione della banda elastica in assestamento: bastano movimenti naturali della testa per produrre un rumore in grado di risuonare nella struttura polimerica delle STRIX.

Ad ogni modo la sospensione funziona in maniera eccellente e grazie alla leggera forza di bloccaggio laterale, calibrata appositamente per il tipo di cuffie, le STRIX si manterranno salde in posizione.


ASUS STRIX 7.1 4. Prova sul campo 6  ASUS STRIX 7.1 4. Prova sul campo 7 


Abbiamo anche avuto modo di testare le cuffie con delle tracce DTS 7.1, sebbene sia uno standard molto meno diffuso rispetto al classico Dolby a 6 canali.

Senza poter aggiungere molto a quanto detto finora, le nuove ASUS STRIX sono probabilmente la migliore approssimazione di un sistema surround 7.1 disponibile nel pratico form factor di una cuffia, da gustare anche di notte senza infastidire il prossimo.

Da notare che, con i classici film 5.1 DTS o Dolby, i driver posteriori saranno semplicemente disattivati.