Intel prepara le contromosse a Ryzen e


In queste ultime ore stiamo assistendo ad un susseguirsi di rumors, da prendere con le dovute precauzioni, circa le le contromosse che Intel avrebbe studiato per i nuovi processori Ryzen da AMD, il cui lancio, ormai, è questione di poche settimane.

Tutto quanto di seguito illustrato dalle fonti di Techpowerup.com e Canard PC è già coerente con le ultime mosse di Intel, che ha rotto i suoi schemi precedenti con il lancio del primo Core i3 sbloccato, il 7350K, e potrebbe fare lo stesso per controbattere ai prossimi Ryzen a 4, 6 ed 8 core dotati di Simultaneous Multi-Threading (la versione AMD di Hyper Threading).

Tali fonti sembrano dunque concordare sull'esistenza di due nuovi SKU di Kaby Lake, un Core i7-7740K ed un Core i5-7640K, entrambi caratterizzati dalle più alte frequenze di fabbrica mai viste su un processore Intel.

Del nuovo Core i7 possiamo prevedere le caratteristiche tipiche dell'architettura, ovvero l'uso di 8MB di Cache L3, i quattro core e otto thread, mentre le ultime notizie parlano di una frequenza di base a 4,3GHz con boost ad almeno 4,6GHz ed un TDP portato a quota 100W, 9 in più dell'attuale top di gamma 7700K.

In questo caso si tratterebbe dunque del solito "refresh" a cui Intel ci abitua da tempo, con limitati bump alle frequenze che solitamente si traducono in miglioramenti da pochi decimali, ma è con il "Core i5" che Intel si starebbe preparando a rimescolare le carte in tavola.

Il 7640K sarebbe il primo, infatti, i5 ad essere dotato di Hyper Threading, finora una caratteristica dei soli processori i7, che manterebbero il vantaggio esclusivamente in termini di Cache, pari a 6MB sugli i5 e 8MB sugli i7.

Le frequenze sarebbero fissate a 4,0GHz di base con boost a 4,3GHz ed un TDP anch'esso ridefinito a quota 100W, poco distante dai 91W originari dell'attuale lineup K.

Intel sarebbe quindi intenzionata a stravolgere la propria offerta di processori, sino ad oggi pensata esclusivamente in ottica del massimo guadagno in assenza di alcuna concorrenza, per mantenere il vantaggio su AMD e, dunque, i vari miliardi di ricavi sulle vendite vitali per il mantenimento di un'organizzazione gigantesca come quella del chipmaker statunitense.

Non possiamo sapere quanto realmente Intel abbia paura o se la avesse già in mente e stia semplicemente agendo d'anticipo, ma la sensazione che AMD con Ryzen abbia fatto centro si fa sempre più forte.

Sembra, inoltre, che AMD sia riuscita finalmente a fronteggiare i problemi di produzione di GlobalFoundries per i nuovi wafer a 14nm, che non sarebbero all'altezza delle aspettative ed avrebbero causato prima lo slittamento da gennaio a marzo e ora una scarsa disponibilità di chip a 8 core ben binnati con cui esordire per massimizzare i danni da infliggere alla diretta concorrente.