i dati scritti in un CD audio sono in formato 16/44... solo quelli puoi "estrarre". Qualsiasi cosa diversa richiede una elaborazione a posteriori.
L'estrazione dei dati originali dai CD sarebbe bene farla nel modo più corretto possibile, così come sono e senza errori. In tal senso, i software migliori sono quelli basati su "cdparanoia" (e le relative "libparanoia") su sistemi Unix/Linux e MacOS/X, EAC su windoze.
in linea di principio sì. In questo universo l'entropia regna sovrana, e (quasi) qualsiasi elaborazione porta inevitabilmente ad una perdita di informazioni.
Non di meno, se gli algoritmi utilizzati sono buoni, la perdita è trascurabile... e, all'ascolto, secondo l'opinione di molti (me compreso) la riproduzione di files PCM previa conversione in DSD "vince" sulla riproduzione PCM diretta, con tutti i DAC che abbia avuto modo di provare fino ad ora.
dipende da cosa intendi per "apprezzare il DSD". Se intendi dire "apprezzare la qualità di riproduzione ottenibile attraverso l'uso di convertitori DSD", vedi sopra.
Diversamente, è evidente che ascoltare del materiale convertito in DSD dal PCM non è la stessa cosa che ascoltare una registrazione DSD nativa che non è mai stata convertita in altro formato, posto che ve ne siano (sì, qualcuna ce n'è... ma si contano sulle dita di una mano di un vecchio falegname, come direbbe il buon Bart; la maggior parte del -poco- materiale DSD in circolazione deriva da master analogici o PCM).
N.B.: non è detto che all'ascolto un materiale DSD nativo "suoni" necessariamente meglio di uno debitamente convertito.
l'ultimo lo lascerei perdere... come suggeriscono loro stessi, non ha molto senso.
Costi a parte - costruirsi un DAC con i 1704 costa molto di più rispetto ad uno con il 4490 - la scelta tra i due è molto soggettiva.
Insieme al PCM63, il 1704 costituisce il "top" della tecnologia "true multibit" (AKA "R2R"), oggi abbandonata. Se implementati correttamente, le prestazioni (sia tecniche che "soniche") di quei chip restano eccellenti ancora oggi.
Secondo alcuni, la qualità del loro suono è semplicemente irraggiungibile dai DAC moderni (e/o con il DSD). Non di meno, altri (me compreso) ritengono che i migliori DAC moderni, in particolare il 4490, specie se "pilotato" in DSD (>=128x), suonino ancora meglio: forse un po' meno "spettacolari", ma un po' più "naturali". YMMV. Lo dico piano, perché questo è argomento di vere e proprie "guerre di religione", si rischia di scatenare flames a non finire... :-)
Alla fine, a mio avviso molto dipende da una questione di gusti personali. Prima di decidere dovresti trovare il modo di ascoltare alcune buone realizzazioni di entrambi, possibilmente nel medesimo contesto.
giusto. Quel tipo di DAC supporta esclusivamente il PCM.
Per il DSD il 4490 ha ben pochi compiti da svolgere. Anche i filtri digitali (in ingresso) servono solo per il PCM. In sostanza il DAC si limita a fare da "interfaccia di uscita", pilotando al meglio i suoi stessi filtri di uscita interni. Oltre a gestire il muting, ecc. Tecnicamente, la soluzione è migliore rispetto ai vari "NoDAC fai-da-te". Non fosse altro perché le uscite delle interfacce I²S comunemente utilizzate per pilotare direttamente il filtro di uscita non sono certo state pensate e progettate per svolgere quel mestiere (e poi anche per via delle dimensioni fisiche e quindi dei percorsi del segnale infinitamente più brevi, che evitano un mucchio di rogne).
In pratica, dal punto di vista dell'ascolto... non saprei, tutto è possibile. Non ho avuto occasione di fare confronti diretti.
ni. Il 4495 ha un rapporto S/N migliore, ma anche una THD maggiore. Overall, in linea di principio il 4490 dovrebbe essere leggermente meglio (ma un 4495 non l'ho mai ascoltato, quindi non so dirti se in pratica all'ascolto vada meglio l'uno o l'altro, se sono semplicemente diversi, ecc).
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Se non hai fretta (e non ti disturba spendere di più, visto che pare sarà sensibilmente più costoso), da voci di corridoio ho saputo che quelli di DIYINHK hanno "in pentola" una nuova scheda con il nuovo flagship di AKM, AK4497.
Però al momento non è ancora disponibile, deve ancora uscire.