Finisce tutto bene:
L'aeroporto Principessa Giuliana è famoso per la sua pista di atterraggio, originariamente orientata 09/27 e rinumerata 10/28 a fine 2008[1]. Essa è lunga soli 2.180 metri, appena sufficienti per velivoli come il Boeing 747. A causa di questo particolare e del fatto che gli atterraggi alla pista 28 sono proibiti, a causa delle montagne retrostanti, gli aerei devono forzatamente atterrare alla pista 10, passando a bassissima quota sopra la spiaggia di Maho Beach. Di conseguenza, la spiaggia è divenuta un luogo molto frequentato dai turisti e appassionati di fotografia aerea, che vi si recano per provare l'ebbrezza di vedere enormi velivoli passare in volo a pochi metri da terra, o di essere investiti dal vento fortissimo causato dal getto dei motori. Per scongiurare infortuni e/o decessi, il governo dell'isola ha rinforzato le recinzioni dell'aerosuperificie e posizionato sulla spiaggia dei cartelli che avvertono del pericolo derivante dall'eccessiva vicinanza agli aerei.
La pista 10 è dotata di luci PAPI[2].
Data la posizione della pista 10, a pochi metri dall'Oceano Atlantico, in condizioni di volo a vista la percezione dell'altitudine da terra può risultare falsata; non essendo presente un impianto ILS, in fase di avvicinamento e atterraggio diventa di vitale importanza controllare costantemente la strumentazione di bordo. Anche la partenza dalla pista 10 non è esente da problemi, in quanto subito dopo lo stacco da terra, gli aerei devono prendere quota molto rapidamente, per evitare le montagne alle spalle della testata 28.
Nonostante tutte queste difficoltà, l'aeroporto ha visto appena tre incidenti gravi in tutta la sua storia:
Idioti (nessuna conseguenza grave):