iMac G5 e SSD SATA3 non s'ha da fare

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  1. #1

    Predefinito iMac G5 e SSD SATA3 non s'ha da fare

    Ciao a tutti, sono un nuovo arrivato, e non sapendo dove postare i saluti, non ch;e il mio primo post, ho pensato di farlo qui, portando inoltre la mia, pessima, esperienza con la macchina succitata.

    Il povero iMac se la passa abbastanza bene, visto il trapianto di condensatori da me effettuato quest' estate, probelma che ha sempre afflitto questo specifico modello.
    Ora mi trovo a voler dare una spinta in più a questa macchina, già arrivata al limite di aggiornamenti possibili, ossia la ram a 2 Gb ed il sistema operativo 10.5.
    E recentemente ho iniziato a pensare ad un disco ssd.
    Purtroppo in rete le informazioni sono piuttosto scarse, forse dovuto al fatto che in pochi spenderebbero anche un solo quattrino su questa macchina, comunque, a mie spese, ho avuto qualche risposta, seppur negativa.
    Decifrando il poco che trovavo in giro ero determinato a comprare un ssd SATA2 con controller Sandforce.Questa sentenza era il frutto di centinaia di pagine di discussione tra siti internazionali e non, andando per pura logica di esclusione, basandomi non tanto sulle mie conoscenze ma da deduzioni tratte dalle risposte altrui a problemi simili.
    Di mio c'era l'esperienza di un canonicissimo HDD Western Digital caviar blue SATA3 montato poco dopo il lavoro ai condensatori, che fa il suo dovere pure con la povera connessione SATA del mac.

    E quì il mio errore.

    Visto e considerato tutto questo, perchè non sarebbe possibile prendere un ssd che sia Sanforce ma pure SATA3? Spendo qualcosa in più ma ho un disco sicuramente più nuovo da utilizzare in futuro.

    Compro un OCZ Agility 3.

    Tornato a casa smonto il Mac, tolgo l`HDD, metto L'OCZ, avvio il sistema da DVD, tutto fila, ma il sistema non mi vede il disco, l'Utility disco di Tiger non lo vede. Ripeto l'operazione col DVD di Leopard e nulla, nessun disco.

    Riporto l'ssd al negozio e dopo due giorni mi dicono che era rotto.
    Me ne danno uno identico oggi, torno a casa con la riaccesa speranza che sì! si può fare!, ripeto tutte le operazioni di montaggio e smontaggio ma nulla.
    Nessun disco visibile.
    Di nuovo al negozio, e dopo una bella discussione sulle loro politiche di recesso per le quali volevano affibbiarmi un buono dello stesso valore del disco, non avendo SATA2 disponibili, sono tornato a casa con i miei denari in tasca ma con un grande punto e a capo in testa.
    Eppure il WD è un SATA3!
    Insomma, mi ributterò alla ricerca del disco perduto, intanto spero di aver portato questa mia esperienza almeno ai pochissimi che vogliano cimentarsi nella stessa impresa, e domando e chiedo delucidazioni sull'accaduto, e magari su quel che puotrebbe accadere, a chi parla meno di me e ne sa molto di più

    Saluti!

  2. #2
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    quanto accaduto non fa certamente piacere.

    Detto questo, in un certo senso te la sei in qualche modo andata a cercare: il controller del tuo iMAC G5 è un SATA 1.5Gbps di prima generazione.
    Pertanto prima dell'acquisto avresti dovuto portare a termine una o entrambe delle seguenti attività:

    1) leggere in qualche modo le specifiche tecniche ufficiali dell'Agility 3 sul sito OCZ alla voce Specifications, qui

    2) fare prima un salto qui su NH.


    Mentre sul sito OCZ avresti solo e semplicemente scoperto che l'Agility 3 SATA3 6Gbps è retrocompatibile esclusivamente con controller SATA2 (3Gbps, per come viene indicato da OCZ), qui su NextHardware avresti certamente avuto il conforto (negativo) di qualcuno che non avrebbe potuto che sconsigliarti l'acquisto

    Tutto sommato è andata ancora bene che hai potuto riavere indietro il denaro ... speriamo, a questo punto, che in quel negozio non ci sia qualche dipendente, nostro affezionato lettore!


  3. #3
    Super Moderatore L'avatar di frakka
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    Anche prendendo un SATA 2 la compatibilità non è garantita: Se non ricordo male, la maggior parte dei dischi meccanici necessitava di un jumper da spostare per abilitare il funzionamento di un disco SATA2 su mobo SATA1.

    Questa è la storia di 4 persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece, Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma Ognuno capì che Nessuno l'avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.

  4. #4

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    Originariamente inviato da Totocellux
    quanto accaduto non fa certamente piacere.

    Detto questo, in un certo senso te la sei in qualche modo andata a cercare: il controller del tuo iMAC G5 è un SATA 1.5Gbps di prima generazione.
    Pertanto prima dell'acquisto avresti dovuto portare a termine una o entrambe delle seguenti attività:

    1) leggere in qualche modo le specifiche tecniche ufficiali dell'Agility 3 sul sito OCZ alla voce Specifications, qui

    2) fare prima un salto qui su NH.


    Mentre sul sito OCZ avresti solo e semplicemente scoperto che l'Agility 3 SATA3 6Gbps è retrocompatibile esclusivamente con controller SATA2 (3Gbps, per come viene indicato da OCZ), qui su NextHardware avresti certamente avuto il conforto (negativo) di qualcuno che non avrebbe potuto che sconsigliarti l'acquisto

    Tutto sommato è andata ancora bene che hai potuto riavere indietro il denaro ... speriamo, a questo punto, che in quel negozio non ci sia qualche dipendente, nostro affezionato lettore!

    Ciao e grazie per la risposta!
    Fortunatamente il negozio non si trova in Italia, quindi immagino di non aver danneggiato nessun utente di NH, ehehe.
    Si, non avrei dovuto fidarmi delle parole dei commessi che mi spergiuravano la retrocompatibilità, me la sono cercata!


    Originariamente inviato da frakka
    Anche prendendo un SATA 2 la compatibilità non è garantita: Se non ricordo male, la maggior parte dei dischi meccanici necessitava di un jumper da spostare per abilitare il funzionamento di un disco SATA2 su mobo SATA1.
    Ora, non so se sia stata fortuna ma il Caviar Blue WD che ho installato atttualmente è stato riconosciuto al volo, e senza giocare coi jumper. Dovrò stare attentissimo al prossimo acquisto, e fare un double check.

    Grazie a tutti e se avete qualche suggerimento riguardo uno specifico ssd è ben accetto.

  5. #5
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    Originariamente inviato da frakka
    Anche prendendo un SATA 2 la compatibilità non è garantita: Se non ricordo male, la maggior parte dei dischi meccanici necessitava di un jumper da spostare per abilitare il funzionamento di un disco SATA2 su mobo SATA1.

    Si, quel jumper di cui ben ti ricordi, era utilizzato sino a qualche tempo fa, soprattutto sui prodotti Seagate/Maxtor.
    Andava ad agire non solo per ottenere l'adeguamento della velocità di trasmissione/ricezione del micro-controller ma anche, di fatto, interveniva sui circuiti atti ad impostare i corretti livelli di tensione utilizzati tra trasmettitore e ricevitore dei segnali sul dispositivo.

    Le varie specifiche SATA susseguitesi, infatti, hanno di volta in volta stabilito dei diversi livelli minimi (Minimum Amplitude) e massimi (Maximum Amplitude) di tensione da inviare su un dispositivo o host Serial ATA corrispondente, al fine di portare a termine coerentemente le comunicazioni: questo, in maniera indipendente, sia in trasmissione che in ricezione. Ciò sta a significare che, tra questi, era stata anche ben specificata la variazione minima di tensione che un ricevitore doveva essere in grado di decodificare in maniera appropriata (Differential Signal Amplitude).

    Le specificazioni di tali livelli minimi e massimi di variazione del segnale da inviare per veicolare correttamente i dati, sono pertanto variate nel tempo per ognuno dei tre standard finora adottati: dal SATA (1.5Gbps), passando al SATA-II (3.0Gbps) fino all'odierno SATA-III (6.0Gbps).

    Se il variare di tali livelli min e max non era stato grandemente significativo nel passaggio diretto tra SATA e SATA-II (permettendo a livello circuitale di poter intervenire semplicemente tramite il famoso jumper) la differenza è invece divenuta più marcata e decisamente più significativa al momento della stesura dell'odierno standard SATA-III, in ordine al vecchio SATA.

    Per quanto riguardava lo standard SATA originario, dovendo utilizzare un cavo standard da 70cm e con dati inviati alla velocità standard di 1.5 Gbps, la corretta variazione di tensione che doveva essere inviata dall'host al dispositivo (qualunque esso fosse stato all'epoca, ma pur sempre SATA-I) o viceversa, doveva esser compresa tra i 400 e i 600 mV.

    Il ricevitore, da parte sua, doveva essere in grado di decodificare variazioni di tensione comprese invece tra 325 e 600 mV: i 75mV in difetto erano stati opportunamente calcolati in modo tale da tener conto anche di una qualche perdita di segnale indotta a partire dalle diverse implementazioni usate nei cavi per finire ai connettori stessi.

    Per quanto invece riguarda l'attuale SATA-III dovrebbe venir rilevata, di fatto, ed interpretata come attività una differenza di segnale di soli 240mV.

    Ecco, quel jumper andava ad agire anche su queste circuitazioni adibite come logica di controllo, proprio per consentire le corrette variazioni di tensione che potessero permettere al micro-controller presente sul dispositivo SATA-II, di esser in grado di inviare in trasmissione e decodificare in ricezione tramite i corretti livelli di segnale propri dello standard SATA originario.

    A questo punto all'Agility 3 di ThePlane è accaduto che la massima tensione accettata per gestire i segnali ricevuti dal controller in decodifica (+ bassa) e quella effettivamente inviata dal trasmettitore sul controller SATA dell'iMAC G5 (+ alta), abbia verosimilmente potuto causare i patatrac: in pratica un danneggiamento della circuitazione di ricezione e/o di decodifica dei segnali usata come soluzione funzionale al microcontroller che OCZ ha predisposto per l'Agility 3.





    Originariamente inviato da ThePlane
    [...]
    Ora, non so se sia stata fortuna ma il Caviar Blue WD che ho installato atttualmente è stato riconosciuto al volo, e senza giocare coi jumper. Dovrò stare attentissimo al prossimo acquisto, e fare un double check.
    [...]
    in genere le implementazioni circuitali sui micro-controller presenti sui dischi fissi attuali (soprattutto in casa Western Digital) sono più tolleranti in merito sia al livello max di segnale, sia riguardo le variazioni di segnale.

    Il loro throughput max e quindi la relativa velocità di trasmissione (pur sempre in standard SATA-III 6Gbps) non sono comparabili con quelle raggiungibili dai controller e dalle memorie flash utilizzate nelle unità a stato solido.

    Negli SSD la gestione delle tolleranze anche minime nei livelli di segnale è davvero molto più importante ai fini della coerenza della trasmissione dei dati ad alta velocità.


  6. #6

    Predefinito

    Originariamente inviato da Totocellux
    Si, quel jumper di cui ben ti ricordi, era utilizzato sino a qualche tempo fa, soprattutto sui prodotti Seagate/Maxtor.
    Andava ad agire non solo per ottenere l'adeguamento della velocità di trasmissione/ricezione del micro-controller ma anche, di fatto, interveniva sui circuiti atti ad impostare i corretti livelli di tensione utilizzati tra trasmettitore e ricevitore dei segnali sul dispositivo.

    Le varie specifiche SATA susseguitesi, infatti, hanno di volta in volta stabilito dei diversi livelli minimi (Minimum Amplitude) e massimi (Maximum Amplitude) di tensione da inviare su un dispositivo o host Serial ATA corrispondente, al fine di portare a termine coerentemente le comunicazioni: questo, in maniera indipendente, sia in trasmissione che in ricezione. Ciò sta a significare che, tra questi, era stata anche ben specificata la variazione minima di tensione che un ricevitore doveva essere in grado di decodificare in maniera appropriata (Differential Signal Amplitude).

    Le specificazioni di tali livelli minimi e massimi di variazione del segnale da inviare per veicolare correttamente i dati, sono pertanto variate nel tempo per ognuno dei tre standard finora adottati: dal SATA (1.5Gbps), passando al SATA-II (3.0Gbps) fino all'odierno SATA-III (6.0Gbps).

    Se il variare di tali livelli min e max non era stato grandemente significativo nel passaggio diretto tra SATA e SATA-II (permettendo a livello circuitale di poter intervenire semplicemente tramite il famoso jumper) la differenza è invece divenuta più marcata e decisamente più significativa al momento della stesura dell'odierno standard SATA-III, in ordine al vecchio SATA.

    Per quanto riguardava lo standard SATA originario, dovendo utilizzare un cavo standard da 70cm e con dati inviati alla velocità standard di 1.5 Gbps, la corretta variazione di tensione che doveva essere inviata dall'host al dispositivo (qualunque esso fosse stato all'epoca, ma pur sempre SATA-I) o viceversa, doveva esser compresa tra i 400 e i 600 mV.

    Il ricevitore, da parte sua, doveva essere in grado di decodificare variazioni di tensione comprese invece tra 325 e 600 mV: i 75mV in difetto erano stati opportunamente calcolati in modo tale da tener conto anche di una qualche perdita di segnale indotta a partire dalle diverse implementazioni usate nei cavi per finire ai connettori stessi.

    Per quanto invece riguarda l'attuale SATA-III dovrebbe venir rilevata, di fatto, ed interpretata come attività una differenza di segnale di soli 240mV.

    Ecco, quel jumper andava ad agire anche su queste circuitazioni adibite come logica di controllo, proprio per consentire le corrette variazioni di tensione che potessero permettere al micro-controller presente sul dispositivo SATA-II, di esser in grado di inviare in trasmissione e decodificare in ricezione tramite i corretti livelli di segnale propri dello standard SATA originario.

    A questo punto all'Agility 3 di ThePlane è accaduto che la massima tensione accettata per gestire i segnali ricevuti dal controller in decodifica (+ bassa) e quella effettivamente inviata dal trasmettitore sul controller SATA dell'iMAC G5 (+ alta), abbia verosimilmente potuto causare i patatrac: in pratica un danneggiamento della circuitazione di ricezione e/o di decodifica dei segnali usata come soluzione funzionale al microcontroller che OCZ ha predisposto per l'Agility 3.







    in genere le implementazioni circuitali sui micro-controller presenti sui dischi fissi attuali (soprattutto in casa Western Digital) sono più tolleranti in merito sia al livello max di segnale, sia riguardo le variazioni di segnale.

    Il loro throughput max e quindi la relativa velocità di trasmissione (pur sempre in standard SATA-III 6Gbps) non sono comparabili con quelle raggiungibili dai controller e dalle memorie flash utilizzate nelle unità a stato solido.

    Negli SSD la gestione delle tolleranze anche minime nei livelli di segnale è davvero molto più importante ai fini della coerenza della trasmissione dei dati ad alta velocità.

    Caspita! Grazie mille per la più che esaustiva, per le mie scarse conoscenze, spiegazione.
    In pratica sono al limite dell'esperimento, giusto?
    Qualcuno di voi sa, alla luce dell'enciclopedica, in senso ottimo ovviamente, risposta di Totocellux, come interpretare, anche sui recenti ssd SATA 6Gbps, la retrocompatibilità di venditori come samsung o corsair che vantano?

    Potrebbe a questo punto essere un salto nel buio?

    Tramite messaggio privato ho contattato un Vostro utente che ha però abbandonato il progetto sull'iMac, dato che i S.O. che monta non hanno nessun comando necessario al funzionamento "eccellente" dell'ssd stesso, vale a dire trim (correggetemi se sbaglio) e compagnia cantante. Difatti Leopard(il più recente sistema su architettura Power PC) non ne prevede alcuno.

    Grazie ancora

  7. #7
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    Originariamente inviato da ThePlane
    [...]
    come interpretare, anche sui recenti ssd SATA 6Gbps, la retrocompatibilità di venditori come samsung o corsair che vantano?
    Potrebbe a questo punto essere un salto nel buio?
    [...]

    se il produttore indica la retrocompatibilità con uno standard precedente lo si deve comunque dare per scontato.

    Nel tuo caso, oltre a quanto abbiamo già detto sulla mancata compatibilità dell'Agility 3 con lo standard originario SATA, come indicato dalla stessa OCZ, credo che alla messa fuori uso della sua logica di controllo potrebbe aver contribuito anche una presumibile non particolarmente stretta osservanza dei dettami sui livelli di segnale SATA da parte del SouthBridge "Shasta" dell'iMAC G5, un chip prodotto da Broadcom, se non vado errato.

    Ad ogni modo, stando alla forte penalizzazione del canale SATA del G5, personalmente ti consiglierei senz'altro un SSD SATA-II ultra collaudato come il Kingston SV100S2/64G o SV100S2/128G.


  8. #8

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    Originariamente inviato da Totocellux
    se il produttore indica la retrocompatibilità con uno standard precedente lo si deve comunque dare per scontato.

    Nel tuo caso, oltre a quanto abbiamo già detto sulla mancata compatibilità dell'Agility 3 con lo standard originario SATA, come indicato dalla stessa OCZ, credo che alla messa fuori uso della sua logica di controllo potrebbe aver contribuito anche una presumibile non particolarmente stretta osservanza dei dettami sui livelli di segnale SATA da parte del SouthBridge "Shasta" dell'iMAC G5, un chip prodotto da Broadcom, se non vado errato.

    Ad ogni modo, stando alla forte penalizzazione del canale SATA del G5, personalmente ti consiglierei senz'altro un SSD SATA-II ultra collaudato come il Kingston SV100S2/64G o SV100S2/128G.


    Puntualissimo ed esauriente. Domattina andrò a cercare delle alternative, vediamo che mi si propone, vi terrò aggiornati sui vari sviluppi.
    Grazie mille per i suggerimenti!

  9. #9
    la mucca di Sunnyvale L'avatar di Daniele
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    Unica grossa mancanza per la durata del drive ssd nel tempo credo sia il sistema operativo che non essendo pensato per tale tipologia di supporti rischiera' di farlo usurare prematuramente.
    A tutto cio' va aggiunto il mancato supporto al trim. Il Garbage collection riuscira' a fare in modo che le prestazioni non decadano?

    Inviato dal mio GT-I9300 con Tapatalk 2

  10. #10
    Super Moderatore L'avatar di frakka
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    Originariamente inviato da Daniele
    Unica grossa mancanza per la durata del drive ssd nel tempo credo sia il sistema operativo che non essendo pensato per tale tipologia di supporti rischiera' di farlo usurare prematuramente.
    A tutto cio' va aggiunto il mancato supporto al trim. Il Garbage collection riuscira' a fare in modo che le prestazioni non decadano?

    Inviato dal mio GT-I9300 con Tapatalk 2
    A quanto mi risulta, neppure nelle più recenti implementazioni MacOS supporta veramente il trim, anche a causa della vetustà del filesystem HFS+: Sulle più recenti versioni di MacOS è disponibile un fix da applicare per la gestione del trim ma è, appunto, una patch che si applica a posteriori. Non ne sono sicuro, ho letto qualcosa di sfuggita mentra stavo valutando la sostituzione con SSD dei dischi meccanici dei MacPro del nostro ufficio grafico, progetto poi abbandonato e quindi non ho più approfondito.

    Questa è la storia di 4 persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece, Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma Ognuno capì che Nessuno l'avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.

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